In un video la tragedia del Mottarone

Una telecamera di sicurezza ha ripreso la folle corsa della cabina fino allo schianto con il pilone da poco superato

Foto del Soccorso alpino e speleologico piemontese

In un video di 24 secondi, girato da una telecamera di sicurezza, si può osservare la corsa senza freni, fino all’impatto con un pilone dell’impianto, della cabina lungo la funivia Stresa-Alpino-Mottarone che è infine precipitata al suolo uccidendo 14 persone. È un nuovo elemento per le indagini sulla tragedia, di cui si è appreso nei giorni scorsi, a circa due settimane dall’incidente sul monte affacciato sul lago Maggiore.

Secondo quanto hanno riferito gli inquirenti ai cronisti, nel video si vede l’«impennata» della cabina, che in seguito comincia la sua discesa incontrollata verso il pilone che ha da poco superato e con cui si schianterà. La corsa “all’indietro” della cabina è dovuta al cedimento della fune trainante: a quel punto sarebbe dovuto intervenire il freno d’emergenza, che avrebbe bloccato la cabina stessa. Il dispositivo era però “bloccato” da un divaricatore – “forchettone” in gergo – che impediva alle ganasce di chiudersi.

L’ipotesi è che si facesse ricorso spesso al forchettone per evitare che il freno di emergenza intervenisse a causa di malfunzionamenti della funivia registrati più volti e provocasse momentanei blocchi dell’impianto stesso: ci sono alcuni indagati e sono stati disposti gli arresti domiciliari per il caposervizio della funivia. Gli inquirenti vogliono inoltre capire perché la fune trainante, esaminata di recente e progettata per resistere a sforzi maggiori, abbia ceduto.

“Sacrificabili sull’altare del profitto”
Sempre nei giorni scorsi, la sigla sindacale Usb ha organizzato, a Stresa, una manifestazione per denunciare “la sostanziale insicurezza alla quale siamo sottoposti tutti, lavoratori e cittadini, sacrificabili sull’altare del profitto e dell’avidità della classe imprenditoriale di questo Paese”.

Una messa in ricordo delle vittime
Intanto a Stresa si cerca, nel rispetto delle vittime, di non rinunciare del tutto alla vocazione turistica della zona: sarebbe un ulteriore duro colpo per questo settore che, dal marzo del 2020, ha già sofferto molto per la pandemia di coronavirus e le norme straordinarie con cui si è cercato di contrastarla. Mercoledì 9 giugno, in cima al Mottarone il vescovo di Novara Giulio Brambilla celebrerà una messa in ricordo delle 14 persone che hanno perso la vita nell’incidente.