Piemonte, ad un passo dalla zona bianca

Scatterà lunedì 14 giugno. Resisteranno soltanto distanziamento e mascherine. La conferma dal report epidemiologico settimanale dell’Istituto superiore di Sanità

Coronavirus Mascherine
foto dal sito Regione Piemonte

Da lunedì, il Piemonte sarà in “zona bianca”. “I dati dell’ultimo report epidemiologico indicano che il numero dei contagi è in riduzione in tutte le province piemontesi, con un tasso di incidenza regionale di 23 casi ogni 100 mila abitanti (è la terza settimana consecutiva sotto la soglia di 50 casi ogni 100mila abitanti: condizione per il passaggio dal giallo al bianco, ndr)”. Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commenta i dati del report epidemiologico settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, aggiornato a ieri (9 giugno), in vista del pronunciamento ufficiale sul passaggio in fascia bianca atteso per venerdì 11 giugno.

Nell’ultima settimana la percentuale di positività dei tamponi è passata da 2.3% a 1.9%. Sotto soglia, e ulteriormente ridotti, i tassi di occupazione dei letti in area medica (scesi dal 10% al 7%) e in terapia intensiva (scesi dal 13% al 9%). La velocità con cui si sta riducendo l’epidemia è rallentata di poco, con un Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi che passa da 0,64 a 0,71. "Dal colloquio che ho avuto con il ministro della Salute Roberto Speranza - continua Icardi -, tutto lascia intendere che la promozione del Piemonte in zona bianca sia sostanzialmente scontata, con decorrenza dalla mezzanotte di domenica, insieme alla decadenza del coprifuoco. Se domani verrà confermato il via libera ufficiale del Comitato tecnico scientifico, sabato il ministro dovrebbe firmare l’ordinanza".
Da quando è stato istituito il sistema dei colori è la prima volta che il Piemonte passa "in bianco" e vorrebbe dire la massima libertà possibile in questi tempi di pandemia.

Cosa si può fare in zona bianca
In zona bianca la situazione è di semi-normalità. In sintesi, la zona bianca si traduce in niente coprifuoco (la cui abolizione è prevista comunque anche in zona gialla dal 21 giugno), possibilità di spostarsi senza limiti di orario verso altre località poste in zone analoghe od ovunque in Italia se per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità. E poi, ancora, nessun tetto al numero di persone ai tavoli della ristorazione all’aperto, limite massimo di sei al chiuso (mentre in zona gialla resta quello delle quattro persone, sia all’aperto che al chiuso), libertà di andare in sei persone (esclusi i figli) in un’altra abitazione (mentre in zona gialla il limite resta sempre a 4), via libera a piscine coperte, centri benessere, sale gioco, parchi a tema, centri sociali e culturali, sì all’attività motoria e agli sport negli ambienti chiusi con la possibilità di usufruire delle docce, sì alle fiere, ai matrimoni e alle cerimonie (ma con “green pass Covid”, ovvero il certificato di avvenuta guarigione, vaccinazione o negatività al virus, attestata mediante tampone), centri commerciali aperti anche nei giorni festivi e nel fine settimana.
Resistono soltanto due baluardi: il distanziamento sociale e le mascherine: all’aperto nel caso in cui non si possa mantenere la distanza e al chiuso nei luoghi pubblici. Permane, infine, il no ai balli in discoteca, sia all’aperto che al chiuso, anche se possono riaprire quei locali che, pur essendo pensati per il ballo, abbiano anche licenza per la somministrazione di bevande alcoliche oppure di cibo.