In Piemonte - dato aggiornato a martedì 15 giugno - le persone positive al Covid sono 2.378. Di queste, 47 sono ricoverate in terapia intensiva e 291 in reparti ordinari. Negli ultimi sette giorni l’occupazione delle terapie intensive è calata di 8 unità, di 122 quella nei reparti ordinari. I nuovi contagi, in una settimana, sono stati 711 (un centinaio al giorno). L’incidenza dei nuovi casi per ogni 100 mila abitanti è scesa a 16 (la soglia di prima allerta è 50). I decessi sono saliti di 18 unità (7 in provincia di Cuneo). Ora sono, rispettivamente, 11.681 e 1.454.
Incrociamo le dita, nella speranza che la variante delta non attecchisca. Ma lo svuotamento degli ospedali è lampante anche in Granda, per quanto l’impiego di medici e infermieri nella campagna di vaccinazione non consenta (ancora) di ripartire come si vorrebbe per aggredire le liste di attesa extra virus. Sta di fatto che nell’Asl Cn1 restano occupati da pazienti Covid 10 posti letto a Saluzzo e 2 a Mondovì. Al Santa Croce di Cuneo sono 8 tra terapia intensiva e media intensità. Altri 6 sono ospiti dell’Istituto climatico di Robilante. E l’assessore Icardi ha annunciato la prossima ripartenza dei Pronto soccorso degli ospedali Covid di Saluzzo e Ceva, compatibilmente con le misure di sicurezza ancora in atto.
Nella mappa Covid della Regione, restano soltanto due Comuni in Granda con numero di contagiati superiore a 20. Uno è Fossano (con 24), l’altro è Cuneo (con 30). Nell’hinterland fossanese si va dai 7 di Centallo agli 0 di Trinità, Sant’Albano e Marene. Nel resto del Piemonte soltanto Torino è a tre cifre (499). Altri 14 ne hanno più di 20. Il più alto è Novara con 51.
Con questi numeri, da lunedì 14 giugno il Piemonte è in zona bianca. “Non ci sarà più il coprifuoco e avremo maggiore libertà - osserva il presidente della Regione Alberto Cirio -. Ma non vuol dire che non dobbiamo più stare attenti. Per vivere questa libertà e poterne godere appieno abbiamo il dovere di continuare a essere prudenti. Indossiamo la mascherina, evitiamo gli assembramenti e viviamo questo momento con grande senso di responsabilità”.
Tra gli allentamenti normativi, hanno facoltà di riaprire attività da tempo al palo: i parchi tematici e di divertimento, le piscine coperte, i centri benessere e termali, i centri culturali, sociali e ricreativi, le sale giochi e scommesse. L’elenco comprende anche le sagre e le fiere, congressi e convegni, i corsi di formazione, gli eventi sportivi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso. Possono riaprire anche le sale da ballo e le discoteche, ma solo per le attività di bar e ristorazione, mentre non è ancora consentito ballare.