Da Sant’Albano Stura a Cuneo senza asfalto

Il reportage de "la Fedeltà" dedicato all'attività outdoor continua con una "classica" per gli appassionati di mtb

Per gli appassionati di outdoor, non è un mistero l’esistenza di strade sterrate che da Sant’Albano Stura permettono di raggiungere Cuneo: costituiscono un collegamento davvero “alternativo”, che consente di evitare quasi del tutto l’asfalto. Ne abbiamo seguito la traccia anche noi (servendoci, per meglio documentare il percorso, di un piccolo fuoristrada).

Abbiamo collocato il punto di partenza nel parco Divisione Alpina Cuneense, uno spazio verde a ridosso del fiume Stura dove una fontana permette di riempire la borraccia; segnaliamo però la possibilità, per chi si sposta appunto in mountain bike e non in 4x4 come noi, di cominciare la pedalata all’altezza della cava Buzzi Unicem, verso Fossano.

Si parte in direzione Cuneo. Nella parte iniziale dell’itinerario si viaggia piuttosto vicino allo Stura; in seguito non è sempre possibile. Le piene del fiume hanno infatti danneggiato, negli ultimi anni, la strada bianca che lo costeggia: sono così state tracciate delle “varianti”. Noi abbiamo cercato di seguire soprattutto queste ultime: l’aspetto negativo è la perdita della piacevole vicinanza dello Stura, quello positivo è che si scongiura il rischio di dover fare inversione di marcia perché la propria traccia finisce... nel fiume stesso.

Ovviamente la necessità di viaggiare un poco più lontano dallo Stura di quanto si faceva in passato non nega le numerose altre bellezze che questo itinerario offre: c’è innanzitutto l’oasi naturalistica “La Madonnina” nel comune di Sant’Albano Stura, ci sono i campanili degli altri paesini attraversati che svettano alla nostra sinistra, ci sono i campi coltivati...

A un tratto, si costeggia la Cuneo-Asti. Passando vicino all’autostrada, noi lenti lenti, abbiamo pensato ad una poesia che Saba scrisse osservando un gregge di pecore: “Greggia, tu che il sobborgo impolverato/ traversi a sera; ed un lezzo a me grato// dietro ti lasci; e hai tanta via da fare/ tra la furia dei carri e lo squillare// dei tram, dove la vita ha più gran fretta/ come lenta procedi e in te ristretta//.” La “lentezza”, parola oggi tanto inflazionata, talvolta ha davvero un valore: lungo l’itinerario che proponiamo, l’abbiamo avvertita soprattutto come un privilegio.

Concludiamo il nostro percorso - in totale, una quindicina di chilometri - alle porte di Cuneo, in località Madonna delle Grazie. Si può osare di più, spingendosi verso il centro: peraltro il capoluogo della Granda è una miniera di itinerari per gli appassionati di mountainbike. Non biasimateci se noi stiamo stati pigri, innanzitutto nella scelta del veicolo: ricorderete come Manzoni, parlando della “mula di un letterato”, ironizza sulle capacità sportive di questa categoria, alla quale in qualche modo apparteniamo.

La presenza di paline indicatrici, lungo il percorso, aiuta a non smarrire la traccia. Alcune di esse sono però diventate obsolete perché in alcuni tratti il tracciato è mutato, a causa delle piene dello Stura come spiegavamo.

Qui si può scaricare la traccia, da seguire sul proprio smartphone.