Comedians
di Gabriele Salvatores; con Alessandro Besentini, Francesco Villa, Natalino Balasso, Christian De Sica, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Giulio Pranno.
I profumi di madame Walberg
di Grégory Magne; con Emmanuelle Devos, Grégory Montel, Gustave Kervern, Sergi López, Zelie Rixhon.
Salvatores l’aveva già portata in scena trentacinque anni fa al Teatro dell’Elfo di Milano (1986) ora, complice il lockdown, ha pensato di tradurre in un film “Comedians”, la pluripremiata piece teatrale Trevor Griffiths, probabilmente una delle più belle commedie del teatro contemporaneo inglese.
Sei aspiranti attori, sei aspiranti comici che al termine di un corso serale di stand up comedy cercano la loro occasione per uscire dall’anonimato. A guidarli lungo il loro percorso, c’è Eddie Barni (uno strepitoso Natalino Balasso) mentore e capocomico di grande spessore e umanità che chiede agli attori di essere se stessi, di cercare nel loro essere comici il senso e la ragione del loro essere uomini, una comicità che faccia ridere ma che al contempo provochi, graffi e faccia pensare. Ad assistere al saggio di fine corso ci sarà anche Bernardo Celli (un Christian De Sica insuperabile che dovrebbe fare un monumento a Salvatores per il ruolo che gli ha regalato affrancandolo, per una volta, da quarant’anni di porcherie cinematografiche che De Sica figlio si è masochisticamente autoimposto), un cinico e navigato talent scout che offrirà ad uno dei sei comici un ingaggio con la sua agenzia. Artisti e manager e un contratto per il suo programma comico in prima serata tv. Per Celli però la comicità dev’essere svago senza pensieri, pura evasione senza riflessione, pochi scrupoli e tante battute. Giunti sul palco, gli attori cosa faranno? Seguiranno i consigli del loro maestro e metteranno in scena il loro pezzo senza aggiustamenti e compromessi o cederanno alle lusinghe televisive di Bernardo Celli addomesticando le loro battute in previsione di un possibile passaggio in tv?
Stupenda riflessione sull’arte dell’attore e sulla sublime profondità del teatro comico, “Comedians” è al contempo un saggio di teatro e un raffinato pamphlet morale, un film assolutamente da non perdere.
Con “I profumi di Madame Walberg” di Grégory Magne restiamo sempre nel campo della commedia, in questo caso però la vis comica del film emerge dal confronto-scontro tra due caratteri a prima vista decisamente antitetici. Lei è la madame Walberg del titolo, lui è Guillaume Favre ed è uno chauffeur di auto di lusso. Peccato che lei sia una professionista assai esigente e capricciosa che svolge un delicato e richiestissimo lavoro, lui un discreto pasticcione con un matrimonio a rotoli e il rischio di perdere patente e lavoro. Madame Walberg è un “naso”, una di quelle rare persone in grado di avvertire ogni genere di odore e fragranza e per questo reputata e (stra)pagata nel mondo dei profumi di lusso. Guillaume Favre come autista e come padre è un mezzo disastro e il capo della sua agenzia non vorrebbe assegnargli una cliente bizzosa come la Walberg. Va da sé che da un’alchimia così strana ci siano tutti gli elementi per far nascere qualcosa di interessante. Anche se lo sviluppo della storia ci riserverà più di una sorpresa. Da vedere.