“Fedele alla mia scelta sacerdotale, che rinnoverei ancor oggi volentieri”

Don Giuseppe Mandrile celebra i 60 anni di ordinazione presbiterale; da quasi 50 anni è parroco di Loreto

Mandrile don Giuseppe

Lo avevamo incontrato in occasione del cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 29 giugno 1961. Da questa ricorrenza sono trascorsi altri 10 anni e don Giuseppe Mandrile continua ad esprimere tutta la sua riconoscenza per questo suo lungo percorso pastorale, iniziato portando innanzitutto a termine gli studi a Roma. Poi è stato un anno vicerettore in Seminario, con don Antonio Gazzera, quindi per cinque anni viceparroco a Levaldigi; successivamente, per tre anni, rettore del Seminario e, nel 1972, parroco a Loreto (un incarico che dura da quasi cinquant’anni). Intanto ha assunto il servizio di segretario allo Studio teologico interdiocesano (Sti) di Fossano, con don Luigi Bono, e ha conseguito la licenza in teologia dogmatica all’università Gregoriana, con una certa attenzione alle religioni non cristiane, che poi ha insegnato per qualche anno allo Sti.

Una vocazione, la sua, vissuta dunque con scrupoloso impegno, approfondimento culturale, e una costante visione di fede, con cui ha esortato i suoi parrocchiani nell’ultimo numero del bollettino, ricordando loro che dev’essere alimentata da ciò che “abbiamo creduto, all’amore di Dio; è stata la scelta fondamentale della nostra vita a cui è importante essere fedeli”. Fedeli alla persona di Gesù “che dà alla vita il giusto orizzonte e con ciò la direzione decisiva, traendo linfa vitale dal mistero dell’Eucarestia, per favorire l’incontro con Lui”.

Il motivo che lo sostiene, ci racconta, è racchiuso tutto nel motto che già scelse per la sua ordinazione, tratto da una frase di San Paolo: «“So in Chi ho posto la mia fiducia” (2 Timoteo 1,12). Fedele, dunque, alla Parola di Dio, alla condivisione, alla preghiera». Ma anche nel rapporto con i confratelli, altrettanto importante per quello che è stato il suo percorso presbiterale. “Ho vissuto molte volte in comunità in Seminario - dice -, e adesso da 25 anni vi celebro, e quindi condivido con loro la vita di fraternità. Un mio pronipote mi ha chiesto a bruciapelo: se rinascessi, rinnoveresti la tua scelta? E io gli ho risposto subito: sì, ben volentieri!”. E prosegue: “Sono stato fedele anche a fare il bollettino ogni mese, che è un modo di contatto e comunicazione. Dal momento che è stato apprezzato, ho continuato regolarmente a scriverlo, sia per dare gli avvisi che per offrire un buon pensiero di riflessione. Un collegamento non molto tecnologico, ma penso che sia stato utile”. Dalla tecnologia invece si tira fuori: “Non è un grosso problema anche perché la mia è una piccola parrocchia. Poi lavorando qui in Curia ho possibilità di comunicare mensilmente. E inoltre due parrocchiani mi aiutano con il bollettino”.

Naturalmente, per aver raggiunto un traguardo come il suo, ci sarà spazio anche per celebrare e festeggiare. Sabato 26 giugno, alle 11, ci sarà un incontro con la sua famiglia a Roata Chiusani (dove don Giuseppe ha tre sorelle, un fratello e relative famiglie).

Il suo anniversario sarà ovviamente motivo di festa e di gioia anche per la comunità di Loreto. Nella celebrazione di domenica 27 giugno, alle 11, tutti i parrocchiani sono stati invitati a ringraziare per il loro parroco, “per il dono ricevuto mediante l’imposizione delle mani del vescovo di allora, mons. Dionisio Borra”. Seguirà un rinfresco per proseguire la festa in amicizia.

Celebrazione al Santuario di Cussanio - Un altro festeggiamento importante è in programma martedì 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, data in cui tradizionalmente in passato avvenivano molte ordinazioni sacerdotali (tra cui quella di don Giuseppe Mandrile, nel 1961). Alle 11, in Santuario a Cussanio, su invito di don Pier Giovanni Bono, ci sarà una nuova messa per ricordare gli anniversari sacerdotali, nell’ambito del cinquecentenario delle apparizioni della Madonna della divina Provvidenza. Verranno ricordati, oltre a don Giuseppe, quelli che celebreranno i 50 anni di messa, don Pier Giovanni Bono e padre Luigi Aimetta. Saranno presenti 25 sacerdoti e ci sarà anche un coetaneo di don Giuseppe, don Piero Gallo della diocesi di Torino, amico di lunga data, da quando avevano “studiato insieme per un anno nel seminario di Rivoli”. La messa sarà inoltre celebrata in suffragio di alcuni sacerdoti, tra cui don Mandrile tiene a ricordare particolarmente la memoria del compianto don Pier Giorgio Giorgis, (anch’egli coetaneo, morto nel dicembre del 2016; fu anche direttore de la Fedeltà negli anni Novanta).