“Mandibules – Due uomini e una mosca” – “Spirit – Il ribelle”

Mandibules Due uomini e una mosca

MANDIBULES - DUE UOMINI E UNA MOSCA
di Quentin Dupieux; con Grégoire Ludig, David Marsais, Adèle Exarchopoulos, India Hair, Roméo Elvis.

SPIRIT - IL RIBELLE
di Elaine Bogan, Ennio Torresan; animazione.

Se dovessimo assegnare un premio alla bizzarria “Mandibules - Due uomini e una mosca” sarebbe sicuramente tra i candidati. Film a metà strada tra commedia demenziale e provocazione surreale, il secondo film di Quentin Dupieux coglie di sorpresa lo spettatore con una storia a dir poco scombiccherata ma non per questo priva di fascino e interesse. Jean-Gab (Grégoire Ludig) e Manu (David Marsais) sono due spiantati senza arte né parte, due fessacchiotti il cui Q.I. è decisamente al di sotto della soglia minima che campano di espedienti e piccoli lavoretti. Incaricati da un misterioso cliente di consegnare, non si sa bene a chi, una valigetta, i due sempliciotti decidono di rubare un’automobile per condurre a termine la missione. Peccato però che nel baule dell’auto Jean-Gab e Manu trovino una mosca, una mosca gigante di incredibili proporzioni grande quanto un alano e che i due decidano di addestrarla “per fare soldi”. Va da sé che l’insensato piano vada immediatamente a rotoli e le cose prendano una piega… surreale. Tanto maldestro quanto imprevedibile ma, anche per questo, decisamente esilarante, “Mandibules” è un inno alla demenza ridanciana (e al politicamente scorretto) che ha nel non-senso il suo senso di esistere. Da vedere, per qualche risata in libertà.

Spirit Il Ribelle
Nato da una costola della serie tv “Spirit: Avventure in libertà” creata da DreamWorks Animation e distribuita da Netflix, a sua volta figlia del celebre film animato del 2002 “Spirit - Cavallo selvaggio” sbarca ora in sala il sequel DreamWorks, “Spirit - Il ribelle” , epica avventura che ha come protagonista una ragazzina e un cavallo selvaggio.
Figlia di una cavallerizza morta in un incidente durante uno spettacolo e cresciuta dall’amorevole zia Cora, Lucky Prescott è una ragazzina curiosa e un po’ indisciplinata che dopo l’ennesima “marachella” si trasferisce presso il padre Jim impegnato nel lontano ovest nella costruzione della ferrovia. Qui, a Miradero, tra boschi e montagne, la selvaggia natura di Lucky troverà il luogo esatto ove esprimersi, conoscerà nuove amiche come Abigail e Pru ma, soprattutto, sarà affascinata dall’intrepido mustang, Spirit appunto, omologo animale del suo fiero spirito di bambina, e con quel cavallo Lucky stringerà un’indissolubile amicizia. Semplice e, per così dire, canonico nella sua struttura narrativa, “Spirit - Il ribelle” trova il suo punto di forza nel sovvertimento di un cliché tanto antico quanto insensato, ovvero che le storie di cavalli e di rodei, di far west, di ladri e inseguimenti siano soltanto “cose da uomini”; la storia invece funziona benissimo anche al femminile - sono donne (disegnate, ovviamente) non soltanto le protagoniste , ma anche la regista (in carne e ossa) Elaine Bogan - per la semplice ragione che le (belle) storie sono universali e non hanno sesso, razza o età. Da vedere, per piccoli (e non).