
Con una solenne celebrazione si è voluto ricordare a Roma il 25 e 26 giugno il cinquantesimo anniversario della fondazione di Caritas Italiana. Era il 2 Luglio del 1971. Il Concilio Ecumenico Vaticano II si era concluso da poco e il Papa, san Paolo VI, ebbe l’intuizione di dare vita ad un organismo pastorale, coordinato dai vescovi italiani, per l’azione caritativa della Chiesa Italiana. Era intendimento del papa indirizzare le comunità cristiane a vivere la carità, passando dall’assistenzialismo alla promozione umana, a partire proprio dall’orientamento del Concilio: “l’opzione preferenziale per i poveri”. Alla Caritas allora fu affidato come mandato prioritario l’animazione e la formazione delle comunità alla carità nei suoi variegati aspetti a servizio dei poveri
Per celebrare questo percorso innovativo della Chiesa Italiana a fianco di chi soffre, di chi è messo ai margini, di chi non ha voce, sono convenuti a Roma, in rappresentanza delle 218 Caritas diocesane, numerosi operatori e volontari che si sono stretti attorno al Papa per ringraziare il Signore per quanto è stato compiuto in questi anni e rinnovare il loro impegno. Papa Francesco ha voluto essere presente (ricevendoli in udienza sabato mattina) e condividere la gioia per gli ambiziosi risultati ottenuti e partecipare a questo importante traguardo della Chiesa Italiana. Con le sue parole Papa Francesco ha voluto indicare delle prospettive che la Caritas deve tenere in evidenza per non incorrere nel rischio di svolgere solamente dei servizi di carattere umanitario.
In particolare, ha evidenziato alcuni aspetti che la Caritas non deve perdere di vista.
- La carità sia la via della Chiesa verso gli ultimi realizzando in tal modo l’orientamento prospettato del Concilio: partire dagli ultimi, dai più fragili per esprimere la centralità del comandamento che Gesù ci ha lasciato.
- Seguire la via del Vangelo acquisendo uno stile di amore umile e gratuito che non cerca di apparire, ma di servire sul modello di Gesù che si è fatto servo.
- Avere fantasia e creatività. L’amore è sempre creativo. La storia dei 50 anni trascorsi è un punto di partenza, ma deve anche lasciare spazio alla fantasia della carità che trova sempre nuovi modi di operare, adatti ai tempi e alle situazioni, ponendo sempre al centro l’uomo e la sua dignità.
In questo traguardo giubilare le parole di Papa Francesco hanno voluto essere per la Chiesa Italiana un riconoscimento del grande lavoro svolto dalle Caritas che spesso “va oltre le loro forze” e un incoraggiamento per continuare a stare dalla parte degli ultimi portando ad ogni uomo che incontra segni di fraternità e di speranza.
Nino Mana, direttore Caritas Fossano