Antonello Venditti all’anima Festival (FOTOGALLERY)

Uno “strano concerto” intervallato dalle emozioni del calcio.

Antonello Venditti BARGE02
Foto Paolo Barge

Chiamarlo “uno strano concerto” (come Antonello Venditti ha definito la sua stessa performance all'Anima Festival di Cervere, ieri sera, martedì 6 luglio), è a dir poco riduttivo. Intanto perché il primo di una ricca programmazione estiva (annunciata con una certa soddisfazione artistica dai propri organizzatori, i fratelli Natascia e Ivan Chiarlo, che porteranno sul palco altri nomi di grande richiamo, visitabili sul sito www.animafestival.it). Poi perché segna, nel giro di due anni, un felice ritorno del cantautore romano in quella splendida cornice dell'anfiteatro all'aperto, da cui l'artista si è detto “rapito”. E infine perché si è alternato (prima e dopo) al match calcistico Italia-Spagna, che intanto scorreva sui maxischermi, collocati in due diverse aree della location. Si è anche sovrapposto quando la partita si è prolungata ai supplementari, e Venditti ha poi deciso di continuare comunque a cantare, offrendo ai propri fan momenti da ridere (“io canto con la partita alle spalle, che non vedo... mi fate venire un colpo”) e momenti di grande intensità.

Non tutti, peraltro, hanno gradito la sovrapposizione tra musica e calcio, come si legge dai commenti social del giorno successivo che hanno animato un lungo dibattito tra entusiasti ("evento bellissimo") e detrattori ("non abbiamo pagato per vedere la partita"), con tanto di richieste di rimborso.

Sta di fatto che, anticipato alle 20 (dalle 21,30) e protrattosi fino alla mezza, il concerto - in un'atmosfera così tanto familiare - ha rappresentato un "unicum" nella storia ancora recente di Anima Festival, che ha offerto a Venditti anche l'occasione per ricordare i tanti artisti amici, citati per nome, che oggi non ci sono più. Partendo innanzitutto dalla figura di Raffaella Carrà appena scomparsa, a cui ha dedicato, tra l'altro, alcuni pezzi della serata.

"Siamo di passaggio in questa vita”, aveva detto Venditti dando il via alla scaletta musicale, “ma con l'impegno di lasciare qualcosa agli altri”. Un impegno, il suo, che continua ancora egregiamente a trasmettere con emozioni senza tempo, e con ricordi che hanno fatto la storia di un'Italia che fu.