Maltempo, la Granda conta i danni

Grandine e perfino un tornado: "In 10 anni persi 14 miliardi di euro per i cambiamenti climatici"

Ieri (giovedì 8 luglio), la furia del maltempo ha raggiunto la provincia di Cuneo, oltre a numerose altre zone dell'Italia settentrionale: piogge intensissime, grandine e trombe d'aria hanno colpito l'agricoltura e fatto salire, riferisce Coldiretti, a "milioni di euro i danni causati dal clima impazzito in questa estate 2021, bollente e siccitosa, in cui si contano però fino ad ora già 149 eventi estremi secondo i dati dell’European Severe Weather Database".

I danni, in particolare, sono stati segnalati a carico di coltivazioni di mais e soia, frutteti, vigneti pregiati e ortaggi. "In provincia di Cuneo - aggiungono da Coldiretti - si segnalano danni ingenti su tutte le specie frutticole nonostante molte coltivazioni fossero protette da reti antigrandine, causati dall’impressionante grandinata, con chicchi di ghiaccio grandi come palle da ping pong, che ha raggiunto il massimo della sua violenza in valle Po. Danni anche a orticoli, mais, soia e grano dove non era stato ancora mietuto. Tra Cavallermaggiore e Marene si è generato un vero e proprio tornado che si è abbattuto su alcuni campi di mais".

“Una vera calamità – commenta Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo - in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole, con la raccolta in corso e mentre ci si avvicina alla vendemmia. La grandine è l’evento più dannoso perché dove ha colpito ha distrutto in pochi minuti il lavoro di un intero anno. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”. “L’effetto dei cambiamenti climatici – aggiunge Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – con l’alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo, ma ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.