Aumenta la circolazione del virus in Piemonte, ma i ricoveri ospedalieri restano molto bassi

Le regioni chiedono di togliere l'incidenza dei positivi dai parametri in base a cui si decidono i colori delle regioni

Report COVID 19 Piemonte 17 Luglio 2021

Sono 55 nuovi i nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari allo 0,2% di 23.939 tamponi eseguiti. Restano bassi i ricoverati per Covid negli ospedali del Piemonte: appena tre nelle terapie intensive, 45 (-10 rispetto a martedì 13 luglio) nei reparti ordinari. Continuano invece a salire le persone in isolamento domiciliare sono 901 (martedì erano 719) che spingono il totale degli attualmente positivi a 949 (erano 777 quattro giorni fa).
Un solo decesso da martedì, nessuno in provincia di Cuneo che resta ferma da oltre quattro settimane a 1.454 (mentre in Regione sono 11.699).

Il Report del Ministero della Salute - Come previsto nel resto d’Italia, anche in Piemonte si inizia a manifestare un aumento nella circolazione del virus che, pur mantenendo valori ampiamente sotto soglia di allerta, vede una crescita del 26% dell’incidenza dei nuovi casi e l’Rt medio pari a 0.85 (era 0.58). La percentuale di positività dei tamponi passa da 0.3% a 0.4%. Ma l’occupazione delle terapie intensive scende sotto l’1% dall’inizio della seconda ondata della pandemia, al pari dei posti letto ordinari che mantengono un'occupazione dell’1%. I dati piemontesi contenuti nel rapporto settimanale Ministero Salute-ISS calcolati sulla scorsa settimana (5-11 luglio) spingono l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, a chiedere di rivedere i parametri (in particolare l’incidenza, cioè la media settimanale di 50 contagiati al giorno ogni 100 mila abitanti) in base a cui si decidono i colori delle regioni e di conseguenza il livello di restrizioni.
“Dobbiamo cominciare a distinguere tra il contagiato e il malato in ospedale: mercoledì, in Commissione Salute, uscirà un documento su cui le Regioni sono d'accordo, in cui chiederemo al Governo di togliere l'incidenza dei positivi dai parametri che muovono zone e colorazioni. Il rischio è di decidere delle chiusure per gente positiva a casa, quando il sistema sanitario è pienamente efficiente”.

Una soluzione che pare trovare l'approvazione anche del ministro della Salute: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”, ha detto Roberto Speranza. Una modifica dei parametri che porterà con sé anche una decisione sul Green Pass.