Si sono conclusi con una splendida festa multiculturale nel cortile interno della Chiesa di San Giovanni i corsi della scuola di Italiano per stranieri della Caritas diocesana; una festa che ha rappresentato pienamente la vivacità della Caritas diocesana, che negli ultimi anni ha coinvolto molti giovani, tra cui le stesse seconde generazioni degli stranieri: ragazze e ragazzi le cui famiglie hanno fruito del supporto della Caritas e che ora, studentesse della scuola superiore o universitaria, prestano attività di volontariato sia nei corsi di italiano per stranieri che in altri servizi Caritas.
“Il clima festoso di questa serata premia l’impegno dei nostri volontari – ha detto il direttore Caritas Nino Mana – che si sono davvero prodigati molto. Sono molto contento che del coinvolgimento di tanti giovani in questo servizio; sono studenti, ragazzi che rinunciano a un pomeriggio di studio per svolgere questo servizio; si organizzano tra di loro: quando uno deve studiare per un esame cerca un sostituto: una nella prova di responsabilità”.
Quest’anno i corsi si sono moltiplicati per rispettare il necessario distanziamento fisico: questo ha reso possibile una maggior differenziazione dei corsi sulla base della preparazione iniziale degli iscritti. Oltre al tradizionale corso per principianti si sono tenuti corsi “avanzati” che hanno consentito qualche approfondimento in più.
Nel corso della serata (con cena a base di piatti tradizionali preparati dagli allievi dei corsi) le insegnanti Caritas hanno chiamato uno ad uno gli iscritti ai corsi consegnando loro una sorta di diploma a riconoscimento dell'impegno profuso durante l'anno scolastico.
Alcuni ragazzi hanno preso la parola per ringraziare la Caritas del servizio svolto, sottolineandone la gratuità.
Alla serata hanno partecipato, tra gli altri, don Flavio Luciano e Don Damiano Raspo, parroci dello Spirito Santo e del Salice e alcuni rappresentanti della Pastorale sociale e del lavoro.
“Ringrazio tutti per la partecipazione – dice Elisabetta Miraglio, insegnante Caritas che ha coordinato l’organizzazione della festa - in particolare i nostri allievi che, oltre a essersi spesi per la realizzazione di questa serata, hanno visto riconosciuto il loro impegno nello studio della lingua italiana, primo passo verso l'autonomia. Cucinando questi piatti ci hanno regalato un assaggio della loro cultura e del loro Paese di provenienza, hanno portato un mondo di sapori su questa tavola e nella vita di noi maestre. I veri protagonisti sono loro.