Piero Pelù a Fossano, energia pura

Grande serata per la prima data di Anima Festival 2021 in piazza Castello

Piero Pelù in concerto a Fossano
foto di Costanza Bono

“Ragazzacci! Che figata rivedervi!” sono le prime parole di Piero Pelù sabato sera sul palco di Anima Festival in piazza Castello a Fossano, la prima serata “in trasferta” del festival dei fratelli Natascia e Ivan Chiarlo, che dopo le date cerveresi, all’Anfiteatro dell’Anima, si trasferisce per altri grandi appuntamenti nella città delle quattro torri.

Un Pelù in grandissima forma che in un crescendo continuo ha scatenato il pubblico di fan con un viaggio nel suo mondo musicale. Un mondo rock, che mette insieme potenza, energia, e messaggi diretti. Come quello contro le mafie, o l’appello a salvare l’ambiente, prendendo a prestito le parole di Greta Thunberg, prima che sia troppo tardi, perché “stiamo distruggendo il pianeta, ci stiamo preparando per un pic nic all’inferno”.

Sul palco insieme al rocker toscano, una band formata da chitarra elettrica, basso e batteria, tre elementi che insieme riescono a riempire di suono e di forza il repertorio di Pelù. Lui non si risparmio, arringa la folla, balla e salta per due ore, dando libero sfogo alla sua voce inconfondibile. Ci sono le sue pose, le sue mani al cielo, la teatralità e tutto l’immaginario rock che continua ad essere di grande effetto. E c’è soprattutto il suo carisma e la sua verità, nel suo fare spettacolo c’è una sincerità e un’empatia con il pubblico che pochi artisti hanno.

Quando canta “Regina di cuori”, omaggio a tutte le donne, ricorda Raffaella Carrà, scomparsa da poco e con la quale ha lavorato in tv come giudice di “The Voice”. E la piazza canta “Rumore”! E poi ancora un inno alla diversità come opportunità per essere persone migliori. Dice “se io fossi foco, brucerei la paura!”.

Con “Spirito Libero” la piazza si scatena, ed è davvero difficile stare seduti su una seggiola, in un concerto che chiede una partecipazione emotiva e di cuore, ma anche un coinvolgimento fisico. Pelù offre uno spettacolo che è celebrazione della vita, inno alla “dea musica”… e chiude con quel pizzico di pazzia che ci rende unici, con il suo “Toro loco”.