In piazza Castello ieri sera (giovedì 26 agosto) sono risuonati i canti della tradizione, da quelli degli alpini a quelli che cantavano i nostri nonni all’osteria o durante il lavoro nei campi. Sul palco J’amis d’la Madlana in gran forma, presentati con brio da un Walter Lamberti (foto sotto) anche lui, manco a dirlo, d’la Madlana. Una serata di bel canto, dal ritmo incalzante, divertente e gestita con garbo.
Lo spettacolo è stata l’occasione, per J’Amis d’la Madlana, di ripercorrere la storia del gruppo e di rendere omaggio ad alcune persone che hanno segnato in modo particolare il suo percorso. A ognuna di queste è stata dedicata una canzone.
Commovente il momento dedicato a Lorenzo, cui si deve la generosa tradizione di destinare il ricavato dei concerti a progetti di solidarietà. “Lorenzo non è più tra noi, ma qui sul palco ci sono il papà e due zii” – ha spiegato Walter Lamberti. A lui è stato dedicato “L’organetto”, un canto – come ha spiegato zio Piero, baritono del gruppo (foto sotto) – che Lorenzo prediligeva. “Quando passava a salutarci in bocciofila, ci pregava di cantargli questa canzone”. “Lorenzo ci ha cambiati - ha aggiunto Gianni Bruno (foto sopra) -; abbiamo cominciato a raccogliere fondi per l’ospedale in cui è stato ricoverato e poi abbiamo proseguito con diversi altri progetti…”.

L’articolo completo su La Fedeltà di mercoledì 1° settembre