Il Pianeta che speriamo – Buone pratiche nella Granda: il Parco fluviale

prco fluviale gesso stura

Il mese prossimo, dal 21 al 24 ottobre, si terrà a Taranto la Settimana sociale dei cattolici italiani che quest’anno è dedicata alle questioni ambientali. “Il Pianeta che speriamo” è il tema attorno a cui ruoteranno le riflessioni – E ancora: “Tutto è connesso”. In preparazione della Settimana Sociale gli Uffici della Pastorale Sociale e del Lavoro della Granda hanno raccolto alcune “buone pratiche” rappresentative dei passi che si stanno facendo sul nostro territorio in direzione della transizione ecologica e della sostenibilità; esperienze concrete di agricoltori, imprenditori, cooperatori, montanari, amministratori pubblici presentate in incontri e dibattiti organizzati in preparazione della Settimana sociale e che verranno presentate anche a Taranto. La Fedeltà ha deciso di presentare queste “buone pratiche” anche ai suoi lettori e i relativi video sul sito.

Su questo numero ci occupiamo del Parco fluviale Gesso Stura, realtà molto attiva e vivace che coinvolge ormai una buona parte dei Comuni che si affacciano sull’asta dei due fiumi. Recentemente se n’è discusso parecchio a Fossano perché l’attuale Amministrazione comunale finora non ha sottoscritto la convenzione che consentirebbe al Comune di entrare a far parte di questa realtà. L'intenzione è di ottenere una gestione meno "cuneocentrica" ma intanto i cittadini premono perché la città non perda questo treno e da mesi si è formato un “Comitato Pro Parco fluviale di Fossano”. La situazione è tuttora in standby.

Intanto il Parco fluviale prosegue le sue attività ed è portato a esempio in tutta Italia per il suo dinamismo, per le sue iniziative e le sue realizzazioni sul piano della sostenibilità ambientale.

Dalmasso Davide Assessore Cuneo
Davide Dalmasso, assessore del Comune di Cuneo

Abbiamo posto alcune domande l’intervista a Davide Dalmasso, assessore del Comune di Cuneo, capofila de progetto, che vi ha investito le maggiori risorse. “Il Parco fluviale è nato da un percorso condiviso con la cittadinanza – spiega Dalmasso -. Alla fine degli Anni Novanta c’è stato un movimento popolare che chiedeva di recuperare e valorizzare le aree fluviali limitrofe alla città. Il Parco ora abbraccia 14 Comuni (Borgo San Dalmazzo, Castelletto Stura, Centallo, Cervasca, Cuneo, Montanera, Rittana, Roccavione, Roccasparvera, Sant’Albano Stura, Salmour, Trinità e Vignolo) e un territorio su cui vivono 120.000 abitanti e la gestione è regolata da una convenzione”.

In questi ultimi anni il Parco è cresciuto anche da un punto di vista strutturale: noi fossanesi conosciamo in particolare la Casa del fiume di cui le nostre scuole fossanesi, i nostri insegnanti hanno ampiamente fruito. “La Casa del fiume è stata inaugurata nel 2013 con fondi in parte europei in parte regionali e comunali. È destinata principalmente alla didattica. Questa è la mission del Parco fluviale: far conoscere la biodiversità e la realtà naturale del nostro territorio. Anche gli altri Comuni possono attrezzare le aree fluviali limitrofe con il sistema con cui sono state realizzate queste opere – prosegue Dalmasso -, accedendo a bandi regionali o europei e integrando con i fondi dello stesso Comune”.

L’intervista completa su la Fedeltà di mercoledì 15 settembre