La Provincia torna ad assumere

Attesi 47 nuovi dipendenti a tempo indeterminato, dagli esperti di fondi europei ai cantonieri

Complice il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Provincia di Cuneo assume. Lo scorso 20 settembre, il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una variazione al Documento unico di programmazione per il periodo che va dal 2021 al 2023 sul “fabbisogno di personale”. Ben 47 i nuovi dipendenti attesi che prenderanno servizio nei prossimi 3 anni.

“Le prime 5 unità - spiegano dalla Provincia - saranno destinate a creare una nuova struttura di giovani esperti di fondi europei sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, composta da un direttore, due amministrativi e due tecnici specializzati in ingegneria gestionale che lavoreranno in staff a disposizione dei Comuni del territorio, come punto di riferimento e regia strategica per l’accesso e la gestione dei finanziamenti che arriveranno dall’Unione europea e dai Governi nazionale e regionale”. Seguiranno altre 42 assunzioni: “In totale - continuano dalla Provincia - i nuovi dipendenti, previsti dalla pianta organica e tutti a tempo pieno e indeterminato, saranno così suddivisi: 1 dirigente tecnico, 2 istruttori direttivi amministrativi di categoria D, 10 istruttori direttivi tecnici D,6 istruttori amministrativi di categoria C (di cui 1 riservato secondo quanto prevede la legge 68/99), 3 istruttori tecnici C, 3 istruttori viabilità C, 3 istruttori informatici C,  2 collaboratori amministrativi B3, 5 cantonieri specializzati,12 cantonieri”.

Le assunzioni saranno effettuate tramite bandi di concorso pubblico.

I nuovi dipendenti si aggiungeranno ai 28 neoassunti nel 2021. È un record per la Provincia che, da oltre un decennio, registrava quasi esclusivamente dei pensionamenti: non a caso il saldo è tuttora negativo, dal momento che negli ultimi 4 anni 88 lavoratori hanno raggiunto appunto la pensione e quindi lasciato il posto. “Siamo riusciti a superare i vincoli per le assunzioni di personale - commenta il presidente Federico Borgna -: con questi nuovi dipendenti arriveranno energie fresche che ci permetteranno di implementare alcuni servizi ai cittadini, anche se siamo ancora molto al di sotto delle necessità. La riapertura delle assunzioni è, però, un segnale importante perché dimostra che anche a livello centrale si sono resi conto che fare a meno delle Province è stato un errore: ora lo Stato trovi il coraggio di superare una situazione rimasta precaria che vede le Province ancora in mezzo al guado per la mancanza della modifica costituzionale mai avvenuta”.