ANCORA PIÙ BELLO
di Claudio Norza; con Ludovica Francesconi, Giancarlo Commare, Gaja Masciale, Jozef Gjura, Jenny De Nucci, Giuseppe Futia, Diego Giangrasso, Giorgio Lupano.
Marta ha vissuto un’intensa storia d’amore con Arturo, ma ora la loro relazione è finita anzi, come sottolineato in più occasioni, è stata lei a lasciarlo. Bruttina, affetta da una grave malattia, la muscoviscidosi che la costringe a portare sempre con sé una bombola di ossigeno, Marta è tuttavia una ragazza estremamente aperta e simpaticissima che a dispetto della situazione pensa sempre positivo e, come dice lei stessa, vede sempre il bicchiere mezzo pieno; così quando al parco incontra il bello e poetico Gabriele, un disegnatore ricco di talento e buone intenzioni, Marta si innamora.
Dopo il successo di “Sul più bello” arriva sugli schermi italiani “Ancora più bello”, secondo capitolo di quella che presumibilmente sarà una trilogia (il film si conclude infatti con un “to be continued”) dedicato alle vicende di Marta (un’ottima Ludovica Francesconi, vero valore aggiunto del film) e dei suoi inseparabili amici gay Federica (Gaja Masciale) e Jacopo (Jozef Gjura).
Diretto da Claudio Norza e scritto da Roberto Proia, che ne è anche il produttore, insieme a Michela Straniero, il film è un teen-movie ben fotografato da Emanuele Pasquet che dona al film colori forti e un registro visivo da favola metropolitana (anche il taglio di capelli a caschetto di Marta/ Ludovica Francesconi intenzionalmente rimanda a Audrey Tautou de “Il favoloso mondo di Amelie”), ha interpreti credibili e narra storie d’amore e vicende che fanno sorridere e riflettere - Federica viene assunta come ethical hacker da un’azienda informatica, Jacopo si registra ad un’App di incontri che gli provoca dipendenza… - costruendo nel complesso un film rivolto ad un pubblico giovane in cerca di leggerezza che potrà apprezzare la pellicola più per ciò che si vede e per come lo si racconta che per ciò che si racconta, con una sceneggiatura che nei fatti non ha il coraggio di approfondire fino in fondo le situazioni create e non trovando mai il suo colpo d’ala finisce per smarrirsi in tante storie parallele.
DUNE
di Denis Villeneuve; con Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Zendaya, Charlotte Rampling, Javier Bardem.
Presentato Fuori concorso all’edizione 2021 del Festival del cinema di Venezia “Dune” di Denis Villeneuve, liberamente tratto dall’omonimo libro di Frank Herbert e secondo tentativo dopo quello di David Lynch nel 1984 di portare sullo schermo uno dei più importanti e complessi romanzi di fantascienza del ‘900, è un’operazione di grande respiro e impegno, filologicamente correttissima e rispettosa del testo di Herbert e che proprio per questa ragione sembra sin dall’inizio preannunciare un secondo, e forse un terzo capitolo.
Ambientato in un futuro indefinito dove l’umanità ha già colonizzato l’intera galassia, il film è il racconto dell’ascesa di Paul Atreides e dei pericoli e delle lotte che egli dovrà affrontare per incarnare il proprio destino.
Alla Casa Atreides, governata dal Duca Leto Atreides, viene affidato dall’imperatore il compito di prendere il posto degli Harkonnen su Arrakis, il più importante di tutti i pianeti poiché è l’unico su cui nasce il Melange, una spezia potentissima in grado di allungare la vita, potenziare la mente umana e dare la capacità di viaggiare nello spazio. Intorno a questa fondamentale risorsa si svilupperà il mortale confronto tra gli Atreides e gli Harkonnen.
Forte di un’esperienza nella science-fiction maturata sul campo (“Arrival”, “Blade Runner 2049”) e di un cast stellare - da Timothée Chalamet a Rebecca Ferguson, da Oscar Isaac a Zendaya, da Josh Brolin a Charlotte Rampling, e Javier Bardem per citarne soltanto alcuni - Denis Villeneuve si lancia in un racconto incredibilmente spettacolare ed avvincente che ha molto, anche se non tutto, per conquistare lo spettatore. Fotografia stupenda - firmata da Greig Fraser- scenografia e musiche superbe - rispettivamente realizzate da Patrice Vermette e Hans Zimmer - interpreti come dicevamo assolutamente ottimi, il film è visivamente bellissimo tuttavia è innegabile che a volte perda un po’ di ritmo, scontando il problema di dover introdurre la storia, presentare l’ambiente e i protagonisti di una serie di vicende lunghe e intrigate che fatalmente non si concludono al termine della proiezione, e questa parziale rinuncia all’azione rappresenta in qualche modo un freno per un film di grande potenza visiva.