Nuovo campo pozzi di Alpi acque, un’assicurazione contro la siccità

La sua entrata in funzione ha permesso di dismettere due dei vecchi pozzi di piazza Dompè e di aumentare la disponibilità di acqua a servizio dell’utenza fossanese

Centrale San Magno Alpi Acque

Taglio del nastro sabato mattina per il nuovo campo pozzi di Alpi acque. È la “centrale San Magno”, tra Fossano e Maddalene, ed è composta da due nuovi pozzi, scavati a 130 metri di profondità, due serbatoi da 460 metri cubi (che si prevede di portare a 1.250 attraverso un lotto successivo in fase di progettazione) e un sistema di pompaggio che garantisce una pressione costante dell’acqua all’interno delle tubazioni, nonché una consistente riduzione dei consumi energetici, riconosciuta dal Gse con il rilascio dei “certificati bianchi”.

La sua entrata in funzione ha permesso di dismettere due dei vecchi pozzi di piazza Dompè e di aumentare la disponibilità di acqua a servizio dell’utenza fossanese, qualità molto apprezzata in questi tempi prolungati di siccità. Non a caso - ha precisato Simone Mauro, presidente di Alpi acque - “Fossano non ha avuto bisogno di emanare ordinanze di limitazione dell’uso dell’acqua, com’è invece avvenuto in una novantina di Comuni della provincia”.

Per Alpi acque, la Società mista fondata nel 1998 che gestisce il servizio idrico a Fossano e in altri 24 Comuni della pianura, il nuovo campo pozzi, finanziato con risorse proprie, è motivo di grande orgoglio. E rappresenta uno “spot” sulla vitalità della Società mista, che non ha alcuna intenzione di ammainare la bandiera per fare posto alla Società pubblica (Cogesi), come invece stabilì nel 2018 l’assemblea dei sindaci della Granda.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 29 settembre