Costituiscono la “fase 2” del Reddito di cittadinanza e prevedono che quanti percepiscono questo sussidio svolgano lavori per la comunità senza ricevere alcun ulteriore compenso: sono i Puc, ovvero i “Progetti utili alla collettività”. Fossano è il primo Comune della provincia di Cuneo a rendere concreta questa misura, prevista dalla legge. Il “debutto” poteva avvenire già lo scorso anno, ma l’iter si arenò a causa della pandemia di coronavirus; ora, finalmente, è tutto pronto.
Oggi (martedì 28 settembre), l’Amministrazione comunale ha dato appuntamento alla stampa, nella sala Barbero del castello, per illustrare come il meccanismo dei Puc sarà applicato per i percettori del Reddito di cittadinanza che vivono a Fossano.
Ivana Tolardo, assessore alle Politiche sociali, ha spiegato che sono stati elaborati quattro progetti, dedicati all’ambiente, all’ambito culturale e a quello sociale: riguardano la cura e pulizia della città, il potenziamento dei servizi offerti dalla biblioteca e il funzionamento della mensa scolastica. In questi progetti saranno impiegati 11 percettori del Reddito di cittadinanza, per almeno 8 ore a settimana lungo un periodo di alcuni mesi, dopo il quale cederanno il posto ad altri percettori: attraverso questa turnazione si punta a raggiungere il maggior numero di cittadini possibile fra quanti ricevono il sussidio, mentre - peraltro - si lavora all’allestimento di nuovi analoghi progetti sempre come “supplemento e integrazione” di servizi già forniti dal Comune.
Sono circa 250 i percettori del Reddito di cittadinanza a Fossano, ma sono molti i “casi di esonero” che non possono essere coinvolti nei Puc: ne sono un esempio gli anziani o quanti devono badare a familiari con gravi disabilità o non autosufficienti. “Anziani che percepiscono il Reddito di cittadinanza si sono fatti avanti per impegnarsi come volontari iscritti all’albo comunale - è intervenuto il sindaco Dario Tallone -. Ci sono giovani che purtroppo non hanno fatto altrettanto, anzi hanno «marciato» sul ritardo nell’attivazione dei Puc e hanno continuato ad usufruire del Reddito di cittadinanza senza mai svolgere un’ora di lavoro a favore della collettività”.
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