Progetto “Apri”, delegazione di Fossano a Roma per la marcia dell’accoglienza

Papa Francesco nell'Angelus: “Costruire un mondo sempre più inclusivo, che non escluda nessuno”

Progetto Apri Amadou Fall E Gabri Tortone

Il progetto Apri della Caritas italiana ha vissuto domenica scorsa un momento di festa e di gioia durante l’incontro nazionale a Roma, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. La Marcia dell’accoglienza “Apri” è partita da Castel Sant’Angelo e, dopo aver percorso via della Conciliazione, ha raggiunto piazza San Pietro per ascoltare l’Angelus di Papa Francesco.
A rappresentare la diocesi di Fossano c’erano Gabriella Tortone della Caritas diocesana e Amadou Fall (nella foto), che dopo aver vissuto l’accoglienza in famiglia a Fossano (l’abbiamo raccontata a novembre 2020 su questo settimanale, insieme ad altre esperienze sul territorio) ora vive in autonomia. È proprio questo l’obiettivo principale del progetto Apri: si tratta di un’iniziativa nazionale avviata lo scorso anno e finalizzata a creare migliori condizioni di integrazione per i migranti rafforzando il loro percorso di autonomia e sensibilizzando le comunità (parrocchie, istituti religiosi, famiglie) all’accoglienza. L’acronimo del nome richiama i quattro verbi del Papa riferiti ai migranti: accogliere, proteggere e promuovere, integrare. Finora in Italia sono 623 le persone accolte, di cui 186 minori, 53 le diocesi coinvolte, 100 le parrocchie, oltre 60 gli operatori e 350 le famiglie tutor volontarie.

Il (futuro) del progetto in diocesi di Fossano
Anche la diocesi di Fossano ha dato il suo significativo contributo. “Abbiamo terminato la prima fase, iniziata nel 2020 - spiega Tortone -, con 11 esperienze di accoglienza che si sono concluse positivamente. L’evento di domenica segna l’avvio della seconda fase. La Caritas intende rilanciare l’esperienza ed è alla ricerca di nuove famiglie tutor disposte ad accompagnare persone (singoli o famiglie) già presenti sul territorio diocesano nel loro percorso di autonomia. Si tratta di stare accanto, stimolare, sostenere, orientare... queste persone cercando di far incontrare le loro inclinazioni e capacità con le possibilità di formazione e le opportunità lavorative offerte dal territorio”. Ogni progetto “Apri” dura 6 mesi e mette a disposizione anche delle risorse economiche per sostenere i beneficiari. L’obiettivo finale è rendere autonome queste persone, perché possano integrarsi in piena autonomia nel territorio che abitano.
“Apri è rivolto alle nostre comunità perché si aprano - sottolinea Tortone a nome della Caritas - e maturino un atteggiamento di accoglienza verso lo straniero”, perché superino la “tentazione della chiusura” e “la mentalità del nido”, come il Papa ha ricordato domenica durante l’Angelus.

Progetto Apri
(foto Vatican Media-SIR)

Servizio completo su La Fedeltà del 29 settembre