Una serata in ricordo di “Monsù Fotogallo”

A casa Ravera l'occasione di (ri)scoprire il libro che racconta la vita e i lavori del fotografo più celebre di Bene Vagienna

Una serata in ricordo di Meo Gallo, fotografo di Bene Vagienna

Prima che inventassero gli smartphone - e che cominciassimo a catturare con l’obiettivo tutto quanto ci capita sotto il naso - ogni fotografia era un’occasione unica. Così a noi, che ci sentiamo come appartenenti a un altro tempo, ogni scatto in bianco e nero - quello di un matrimonio o di una cerimonia pubblica, o un “primo piano” qualunque - si presenta con la medesima importanza. Quando si osservano queste antiche immagini, si ha anzi la sensazione che un’intera epoca - e non solo il soggetto - si mettesse in posa davanti al fotografo...

Nel caso di Bene Vagienna, anzi della Bene Vagienna novecentesca, il fotografo è Mario Gallo, o meglio “Monsù Fotogallo”: questo il titolo di un libro, curato da Davide Dutto e Michele Marziani, che racconta Gallo, o meglio che fa sì che Gallo continui a raccontare Bene Vagienna attraverso le sue fotografie. A oltre 15 anni dall’uscita di quel libro, viene organizzata una serata che sarà l’occasione di riscoprirlo o di scoprirlo per la prima volta. L’appuntamento è alle 21 di venerdì 1° ottobre, nella caffetteria di casa Ravera; l’ingresso è a 5 euro, occorre il Green pass. “Meo Gallo, un amico e un fotografo” è il titolo dell’evento, durante il quale si esibirà un duo che proporrà canzoni degli anni Cinquanta e Sessanta, alternate alla lettura di brani del libro stesso.

Un fotografo è un testimone per sempre”, scrivono Dutto e Marziani nella prefazione dell’opera. E Monsù Gallo è stato testimone, in particolare, dell’Italia che rinasceva dopo la Seconda guerra mondiale: nelle sue immagini, infatti, come scrivono Dutto e Marziani “passa l’Italia intera, inquadrata con uno sguardo universale calato in una piccola realtà locale”, Bene Vagienna.

Nelle sue piazze e strade, che lungo i decenni si sono popolate di edifici tanto da diventare quasi irriconoscibili, si svolgono processioni e funerali, si lavora per il decoro urbano, si vendono sementi. Monsù Fotogallo fotografa questi momenti, senza dimenticare la campagna - perché Bene Vagienna è innanzitutto un centro rurale - dove si semina e si taglia il fieno. Di tanto in tanto il fotografo entra in spazi chiusi, ad esempio la tabaccheria delle sorelle Paschetta o nelle scuole dove un bambino alla lavagna ha dato prova di aver imparato le divisioni. Anche in questi casi l’obbiettivo fa il suo eccellente lavoro. Ci sono, infine i volti, dai quali emerge - evidentissimo - l’impegno di chi, apprestandosi ad essere fotografato, voleva “far bella figura” e, proprio per questo, aveva portato con sé la fisarmonica appena acquistata... Almeno una parte di quelle persone ritratte non è più fra noi: e di certo i loro volti, strappati all’oblio, non ci lasciano indifferenti.

Mario Gallo, noto come Meo, è nato a Torino nel 1926; fotografo dall’età di 12 anni, ha vissuto buona parte della sua vita a Bene Vagienna, dov’è morto nel 2004. A casa Ravera, nella serata dedicata alla presentazione del libro che lo ricorda, sarà possibile anche cenare; ulteriori informazioni e prenotazioni allo 0172.654969.