Diocesi, Green pass obbligatorio per gli operatori pastorali

Il Decreto del vescovo contiene le norme per le attività nelle parrocchie e nelle comunità

Roma 18-5-2020 Parrocchia Santa Francesca Romana all'Ardeatino Prima messa dopo il Lock Down. Ph: Cristian Gennari/Siciliani
(Foto Gennari-Siciliani/SIR)

Da venerdì 15 ottobre scatta l’obbligo di certificazione verde, il cosiddetto Green pass, per sacerdoti, diaconi e laici che operano nelle comunità delle diocesi di Fossano e Cuneo. Norme più precise vengono anche messe nero su bianco per regolamentare meglio alcune attività ecclesiali. Le nuove disposizioni per le due diocesi sono state approvate giovedì 7 ottobre, con apposito decreto, dal vescovo Piero Delbosco all’inizio del nuovo anno pastorale: l’obiettivo è che le attività pastorali si svolgano in sicurezza dal punto di vista sanitario e nel pieno rispetto delle norme, in particolare circa l’obbligo delle certificazioni verdi Covid-19 che proprio il 15 ottobre entreranno in vigore negli ambienti lavorativi.
Anche le diocesi di Fossano e Cuneo si allineano dunque ad altre in (quella di Pinerolo, ad esempio) che hanno introdotto in ambito ecclesiale norme più restrittive proprio per proteggere la salute dei fedeli, in particolare dei più deboli, di quanti magari non possono vaccinarsi.

Attività pastorali
Per tutte le celebrazioni liturgiche e per qualsiasi atto di culto, non c’è obbligo di Green pass, ma continuano a valere le norme precedenti. Allo stesso modo, “non c’è obbligo di Green pass per le riunioni che sono riservate a specifici gruppi: di conseguenza, chi gestisce i corsi formativi per gli operatori pastorali, come pure gli incontri in preparazione ai sacramenti o comunque di catechesi, comprese tutte le attività degli oratori con minorenni, e le assemblee dei Consigli di partecipazione o del Sinodo diocesano, non è tenuto a verificare il Green pass, salvo quando si consuma insieme il pasto in luoghi chiusi - precisa il decreto vescovile -, ma deve sempre essere in grado di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario; inoltre vanno comunque rispettati i protocolli di prevenzione”. Il Green pass è invece obbligatorio per altre attività come i concerti nelle chiese, le visite guidate nei luoghi di culto e i convegni aperti al pubblico.

Operatori pastorali
Per quanto riguarda gli operatori pastorali, chierici e laici, devono “essere nella condizione prevista per coloro che sono in possesso di Green pass: la protezione dei fedeli per i quali prestano servizio deve prevalere su ogni altra considerazione, e quindi chi non è vaccinato o comunque nella condizione prevista per avere un Green pass valido, deve astenersi da ogni ministero pastorale a diretto contatto con i fedeli” sottolinea il decreto.
Sono chiamati a rispettare l’obbligo i sacerdoti e i diaconi, gli addetti e i collaboratori delle Curie diocesane, degli uffici parrocchiali e delle opere educative, caritative e culturali, in particolare tutti i dipendenti degli enti ecclesiastici. I ministri della liturgia e i catechisti sono esortati dal vescovo ad astenersi dal loro servizio nel caso siano sprovvisti di Green pass.