Non passa l’ordine del giorno presentato dal Centro-sinistra fossanese sull’accoglienza degli afghani. I consiglieri comunali Paglialonga, Serra, Cortese e Crosetti avevano chiesto - in sostanza - che Fossano manifestasse la sua disponibilità ad accogliere quanti fuggono dal Paese caduto nelle mani dei talebani. Ma nel Consiglio comunale dello scorso 27 settembre un muro di voti contrari (con un’astensione) ha affossato la proposta.
Più nel dettaglio, i quattro consiglieri del Centro-sinistra chiedevano all’Amministrazione comunale che il Comune di Fossano “di candidarsi a gestire l’accoglienza dei profughi afghani che potrebbero essere indirizzati sul nostro territorio”, in collaborazione con altre istituzioni ed eventualmente nel ruolo di coordinatore a livello locale, nell’attesa di linee-guida definite a livello nazionale. Nell’ordine del giorno proposto viene sottolineata, in particolare, “l’urgenza di offrire protezione umanitaria a quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane in questi anni e alle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne”.
“Sull’accoglienza degli afgani il Comune farà quanto è nelle sue possibilità, ma il nostro Paese non può assumersi da solo la responsabilità di accogliere centinaia di migliaia di profughi”, ha replicato Giorgio Bergesio (Lega Salvini Piemonte), secondo il quale “è meglio concentrarsi sulla tutela dei diritti umani a livello globale e la lotta contro il terrorismo internazionale”. Ampio (e fuori tema secondo Serra) l’intervento del sindaco Dario Tallone, che ha citato i “numeri” dell’accoglienza che Fossano garantisce attualmente agli stranieri: nelle graduatorie dell’Atc per l’edilizia popolare su 108 domande 76 sono di stranieri e delle 15 case assegnate dal 2019 a oggi 10 sono andate sempre a stranieri, così come delle 45 domande accolte per il sostegno regionale alla locazione 29 provengono da stranieri e delle 38 accolte per l’Emergenza casa 26 sono anch’esse state presentate da stranieri. “Non avete letto il testo dell’ordine del giorno: non si parla di centinaia di migliaia di profughi e non chiediamo al Comune di fare accoglienza in autonomia”, ha replicato Serra, che ha infine commentato, alludendo a una recente scelta amministrativa del gruppo di Tallone: “Era improbabile che un’Amministrazione che è uscita dal Sai, il progetto di accoglienza sul territorio, approvasse questo odg”.
Un secco “no” è giunto anche da Enzo Brizio del gruppo “Cento lampadine”: il suo parere - in sintesi - è che il Consiglio comunale deve occuparsi di quanto è di sua competenza, dunque non di politica estera. Paglialonga ha fatto notare come nella stessa seduta in corso era stata assegnata la cittadinanza onoraria al generale Figliuolo, che ha operato in Afghanistan, dove peraltro sono stati impiegati anche i militari del 1° reggimento Artiglieria da montagna, di stanza a Fossano; ha inoltre ribadito il dovere di non abbandonare al loro destino “gli afghani che rischiano quotidianamente la vita per aver aiutato i nostri militari”.
Non è bastato, evidentemente, per persuadere il Consiglio comunale. Il sindaco Tallone, anzi, ha ricordato come l’Italia abbia già pagato un prezzo salato per la missione in Afghanistan, dove hanno perso la vita alcuni dei nostri militari.