Franco Radogna, il tennis a Fossano

Neo presidente dell’Asd Sporting Fossano, è stato campione italiano assoluto Over 55 nel 2019

Radogna Franco

Il tennis come passione e come “modo per tenermi in forma e per scaricare dopo un’intera giornata passata seduto a lavorare”. Franco Radogna, classe 1964, da poco presidente dell’Asd Sporting Club Fossano, è uno dei punti di riferimento della racchetta fossanese, con mezzo secolo alle spalle di palline spedite dall’altra parte della rete e, spesso, in maniera vincente.
Franco, partiamo dall’inizio, com’è nata la passione per il tennis?
Mi ha avviato mio papà, quando avevo sette anni. Il mio primo maestro è stato Montevecchi, a Cuneo. Fu più di un allenatore: un vero e proprio educatore che mi ha formato alla vita. Lì, ho fatto la trafila delle giovanili, fin quando, compiuti i diciotto anni, non ho dovuto scegliere tra tennis e studio…
E cosa ha scelto?
Diciamo che era una scelta obbligata (ride, ndr). Ho smesso di giocare durante gli anni dell’università, ma, una volta laureatomi, ho subito ripreso, senza smettere più. Di fatto, la mia carriera ha un “buco” di soli cinque anni.
In tutti questi anni, qual è stato il traguardo più importante?
Sicuramente, il trofeo di cui vado più fiero è quello dei Campionati Italiani Assoluti Over 55, conquistato nel 2019. Da giovane ho vinto praticamente tutti i Master organizzati in provincia, compreso il Fruttero Sport di Fossano, ma affermarsi a livello nazionale, spesso affrontando ex professionisti, ha tutto un altro sapore.
Più di recente, invece, ha vinto il Master del Circuito Subalpino. È stata dura?
Dura no, ma diciamo che ho dovuto fare una scelta. Mi ero qualificato anche per la semifinale della categoria Over 45, ma l’eventuale finale sarebbe stata in programma qualche ora prima della finale Over 55, a cui tengo di più. Ho scelto, quindi, di rinunciare alla categoria Over 45, vincendo il primo set ma lasciando poi il match al mio avversario, così da arrivare “fresco” alla finale Over 55. È stata una decisione azzeccata, perché fortunatamente ho vinto quest’ultima.
C’è un tennista a cui si è ispirato nel suo gioco?
Con tutte le dovute proporzioni, a me sono sempre piaciuti i giocatori fantasiosi come Adriano Panatta, che per la mia generazione è stato un punto di riferimento. Diciamo che mi ispiro al suo modo di giocare, che ha come obiettivo quello di andarsi a cercare il punto, senza attendere la palla a bordocampo. 
E nella ormai famosa diatriba su chi sia più forte tra Federer, Nadal e Djokovic, lei da che parte sta?
Dico Roger Federer, per l’eleganza e l’abilità nel saper giocare a tutto campo, senza punti deboli. Riconosco, però, le immense qualità tecniche, atletiche e comportamentali di Rafa Nadal, altro giocatore unico. Su Novak Djokovic, invece, faccio più fatica ad esprimere un giudizio, perché la sua esuberanza caratteriale, spesso sopra le righe, a volte va addirittura oltre il talento.
Tornando a lei, prossimi programmi?
Vincendo il Master del Circuito Subalpino, mi sono qualificato per una sorta di finale nazionale Over 55, che andrà in scena a Desenzano del Garda a fine ottobre, mettendo di fronte gli otto migliori. Quello sarà l’ultimo atto, poi vado in letargo, allentando un po’ il ritmo (ride, ndr).
A proposito di ritmo, quante volte si allena a settimana?
Faccio qualcosa ogni giorno. A quest’età la condizione fisica è fondamentale. Basti dire che spesso mi trovo ad affrontare ex professionisti che, pur avendo qualità tecniche importanti, se sono fuori condizione finiscono per uscire molto presto dai tornei. E poi, allenarmi mi aiuta a scaricare dopo le giornate di lavoro…
Un’ultima battuta. Ora che è presidente dell’Asd Sporting Club Fossano, quali sono i suoi obiettivi?
Lo Sporting Club è praticamente casa mia e ci tengo moltissimo. Tra i traguardi che ci siamo prefissati, sicuramente c’è quello di coinvolgere più giovani possibili. Non c’è nulla di più bello che avere ragazzini e famiglie al campo, ogni giorno.

c.c.

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