Un battito delle mani, un filo che corre lungo il campo da gioco, più alcuni altri accorgimenti indicati dalla Federazione bocce toscana, sono stati la chiave per la prima partita a bocce per ciechi e ipovedenti della nostra Provincia. L’esordio di questa iniziativa, unica in Granda ma anche in Piemonte, è stato domenica sui campi da bocce di Trinità con ben 15 partecipanti, uomini e donne, arrivati da Fossano, Castelletto Stura, Boves, Cuneo... grazie alla diffusione della manifestazione da parte dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti della sezione di Cuneo partner degli organizzatori: la bocciofila e la Pro loco di Trinità. Anima e mente dell’iniziativa è il trinitese Marco Oggioni che da non vedente appassionato di sport da tempo maturava questo sogno tenuto in sospeso a causa della pandemia. Oggi finalmente, grazie all’amico e presidente della bocciofila Ivo Gazzera e alla disponibilità di tutto il direttivo, il sogno si è avverato e con grande successo. “È stata una giornata bellissima di incontro, socializzazione e divertimento - racconta -, con 15 partecipanti, più di quanti mi aspettassi, arrivati da tutta la Provincia. Tutto è filato alla perfezione anche grazie all’impeccabile organizzazione dei volontari della bocciofila che hanno sistemato il campo perché fosse funzionale ai non vedenti. Ottima la collaborazione con l’Unione italiana ciechi di Cuneo che ha anche organizzato il trasporto per chi non aveva l’accompagnatore.
L’auspicio ora - aggiunge Oggioni - è che il progetto prosegua coinvolgendo anche altre bocciofile. Ma la sfida va oltre. L’obiettivo è che il gioco delle bocce venga riconosciuto tra gli sport paralimpici; iniziative come questa servono anche a sensibilizzare la Federazione italiana”.
Articolo su la Fedeltà di mercoledì 27 ottobre