La seconda vita dei vecchi televisori

Lo smaltimento degli elettrodomestici da sostituire per il passaggio al nuovo Digitale terrestre

Foto di Costanza Bono

“Che ne facciamo di tutti i vecchi televisori?”. È una domanda che emerge durante la transizione al nuovo Digitale terrestre, di cui "la Fedeltà" ha parlato qui. Ed è una domanda del tutto legittima, a maggior ragione in questa epoca che vuol essere “green”.

La risposta, per fortuna, è tranquillizzante. Un apposito trattamento fa sì che gli elettrodomestici destinati alla discarica - non solo i televisori - abbiano un impatto debolissimo sull’ambiente: i “pezzi” che li costituiscono vengono infatti in gran parte riciclati, in un’ottica di economia circolare.

Succede così anche a livello locale, come confermano da Csea. Il consorzio Servizi ecologia ambiente, che copre anche l’area del Fossanese, ha da tempo avviato la campagna “Porta il tesoro all’isola”: l’«isola» è ovviamente quella ecologica,  mentre il tesoro è costituito dai “Raee”, cioè “Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche”.

Che cosa succede, più nel dettaglio, nel caso dei televisori? Spiegano da Csea: “Le diverse componenti di questo apparecchio possono essere smontate e recuperate in appositi impianti: ad esempio le plastiche che, a seconda dei modelli sono presenti fino a 9 chilogrammi, vengono triturate e riciclate. I metalli che compongono i vecchi televisori vengono separati: a seconda dei modelli, si possono recuperare fino a 2,5 chilogrammi di ferro, un chilogrammo di rame e mezzo chilogrammo di alluminio. Il vetro, presente fino a 8 chilogrammi, viene anch’esso riciclato: le polveri fluorescenti vengono aspirate e recuperate. Infine, vengono separati cavi e condensatore e trattati in impianti appositi”. Lo scorso anno, nel territorio del consorzio, “sono stati raccolti 158.150 chilogrammi di Raee della categoria R3, cioè televisori, schermi, cornici digitali Lcd, monitor, laptop e notebook: in media 0,99 chilogrammi pro capite all’anno. Questo dato è in leggero calo rispetto a quello del 2019, quando erano stati raccolti 160.741 chilogrammi in totale per 1,01 pro capite all’anno, ed è in linea con i dati della provincia di Cuneo, dove si registra un +1% complessivo; i dati complessivi della regione Piemonte dimostrano una crescita della raccolta di questa categoria con +4%”.

Ulteriori informazioni sull’impegno di Csea nello smaltimento dei Raee sono disponibili sul sito web del consorzio.