Cop26, accordo dei leader: la palla ora passa ai negoziatori

Impegno a stroncare la deforestazione entro il 2030, mettendo sul tavolo impegni finanziari. Riduzione delle emissioni di metano del 30% entro il 2030. Aiuti ai Paesi più vulnerabili per favorirne la transizione verde. Sono alcuni dei “punti” messi a segno al vertice dei leader mondiali alla conferenza Onu sul cambiamento climatico. Ma la partita non è finita...

BRITAIN UN CLIMATE COP26
(Photo AFP/Sir)

Concluso a Glasgow il primo tempo della partita “tra l’umanità e il climate change”. La palla ora passa ai negoziatori. E’ stato il premier britannico Boris Johnson nella serata di martedì 2 novembre a paragonare il Vertice di Glasgow ad una partita di calcio e nel fare il punto della situazione dopo due giorni di colloqui con circa 120 leader mondiali, ha detto: “Non c’è dubbio che siano stati compiuti alcuni progressi”. Ma “è fin troppo facile farsi prendere da uno stato d’animo di entusiasmo esagerato”. “Dobbiamo stare attenti a guardarci dalle false speranze”. Il lavoro non è ancora finito. “Ci sono due settimane di negoziazioni” e “c’è ancora molta strada da fare ma va detto che sono cautamente ottimista”.

Nel suo intervento alla stampa, il premier britannico ha elencato i punti positivi emersi nel vertice. Il più importante riguarda l’impegno per la salvaguardia delle foreste. Alla Cop26 di Glasgow oltre cento leader del mondo, che guidano i Paesi ospitanti l’86% delle foreste del globo, si sono impegnati a stroncare la deforestazione entro il 2030, mettendo sul tavolo impegni finanziari (che comprendono anche investimenti privati) per un ammontare di 19,2 miliardi di euro. L’Unione europea – per voce della presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen – si è impegnata per un miliardo, di cui 250 milioni da destinare al Bacino del Congo (secondo polmone della Terra dopo l’Amazzonia). Il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato che chiederà al Congresso di stanziare 9 miliardi entro il 2030. Ma tra i firmatari ci sono anche Brasile (sotto attacco per aver trascurato negli ultimi anni l’Amazzonia), Russia, Cina, Colombia, Indonesia, Australia, Costa Rica.

Altro punto significativo messo a segno dal Vertice di Glasgow l’aumento a oltre 100 (da 80) il numero dei Paesi che alla Cop26 hanno aderito all’impegno per la riduzione delle emissioni di metano del 30% entro il 2030. Si tratta di oltre 100 Paesi che rappresentano il 70% dell’economia globale hanno ora aderito all’iniziativa lanciata da Ue e Usa. In conferenza stampa, il premier britannico Johnson elogia anche la presenza di donatori privati entrati in campo nella lotta al surriscaldamento del pianeta. Ed è sempre la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ad annunciare il via alla ‘Eu Catalyst Partnership’, programma da 1 miliardo di dollari per incoraggiare gli investimenti in tecnologie per il clima. Il programma vedrà l’impegno comune dell’Ue, del fondatore di Microsoft Bill Gates e della Banca Europea degli Investimenti. Johnson ha indicato anche l’obiettivo di erogare 100 miliardi di dollari l’anno ai Paesi più vulnerabili per favorirne la transizione verde. Obiettivo che verrà raggiunto “nel 2023, ma spingiamo per raggiungerlo prima, nel 2022. Un grande impegno è arrivato dal Giappone, ma servono ulteriori azioni da altri Paesi” per raggiungerlo. “Manterremo la pressione”... continua a leggere.

(fonte SIR)