Le monache dell’Annunziata: rischiamo la chiusura, pregate perché arrivino nuove vocazioni

L’invito lanciato in occasione della Giornata “Pro orantibus” (delle claustrali)

Monastero Benedettine Ss Annunziata Visto Dal Bastione
Il Monastero della Ss Annunziata, a Fossano, visto dal Bastione (foto La Fedeltà)

Quattordici anni fa arrivarono al monastero “SS. Annunziata” di Fossano due monache benedettine, “inviate” dall’abbazia “Mater Ecclesiae” dell’Isola san Giulio d’Orta. Era il 2 dicembre del 2007. Venivano per una missione di carità, per “farsi compagne di viaggio delle ultime tre monache cistercensi, anziane” e prendersi cura di loro. L’obiettivo (sulla spinta dell’allora vescovo Giuseppe Cavallotto) però era più ambizioso: non lasciar morire l’antico monastero nel cuore della città, anzi, rilanciarlo, farlo ridiventare un punto di riferimento per le parrocchie, per i gruppi, per chi è assettato di spiritualità. Il 10 dicembre del 2008 divenne Priorato. Negli anni arrivarono altre monache da San Giulio d’Orta e il monastero divenne uno dei luoghi di ascolto della Parola di Dio (con la lectio divina), di preghiera (per le vocazioni), di silenzio, di riflessione...
Nel frattempo, le tre anziane cistercensi sono morte, ma non sono arrivate forze giovani. Il Covid ha peggiorato le cose e ora, rimaste in quattro suore benedettine, il monastero corre il rischio di dover chiudere entro il 2023. Trascorsi 15 anni dalla fondazione, infatti, un Priorato deve poter essere autonomo, camminare sulle sue gambe sostenuto da nuove vocazioni.
Madre Maria Fatima (una delle due monache della prima ora e prima priora), in occasione della Giornata “Pro orantibus” (delle claustrali) che cade il 21 novembre, lancia un appello invitando tutta la comunità diocesana ad unirsi nella preghiera per invocare “il miracolo di qualche vocazione”.
Di seguito la lettera aperta a tutti i fedeli della diocesi.

Lettera aperta a tutti i fedeli della nostra Diocesi

La scelta del giorno 21 novembre è legata alla memoria liturgica che esso celebra: la Presentazione di Maria al tempio, segno di tutte le vergini che nel volgere dei tempi bussano alla porta di un monastero per essere consacrate alla ricerca instancabile del volto del Signore nella preghiera contemplativa e nella fedele intercessione per l’umanità intera e – per noi benedettine – nell’impegno assiduo del lavoro e dell’ospitalità ai fratelli. È anche il periodo in cui l’anno volge al termine mentre si apre un nuovo arco di tempo nel quale il progetto di Dio poco per volta si manifesterà con eventi nuovi, non immaginabili, coinvolgendoci in un atteggiamento di fede sempre più grande e di fattiva adesione alla sua volontà.
Questo è vero per noi in modo particolare.
Dall’abbazia “Mater Ecclesiae” sull’Isola san Giulio abbiamo risposto alla chiamata del Signore di farci compagne di viaggio delle ultime tre monache cistercensi, anziane, le quali soffrivano al pensiero di dover chiudere il loro antichissimo monastero della SS.ma Annunziata se non si fossero aggiunti nuovi membri. E il 10 dicembre 2007 siamo venute in due; altre ci avrebbero seguite poco per volta. Ci siamo inserite nel solco, come seme che affonda nella terra per essere fecondo, ed è stata una grande gioia sperimentare fin dagli inizi un bel clima di comunione fraterna con le monache cistercensi, come se fossimo sempre vissute insieme.
Dai fossanesi abbiamo ricevuto una toccante accoglienza: c’è stata una processione continua per esprimerci la loro riconoscenza che ci ha commosse; molti gli ex-allievi che hanno frequentato la scuola elementare gestita dalle monache con grande saggezza e preparazione, e che ne hanno conservato un ricordo bellissimo.

Fedeli al nostro carisma benedettino, fin dall’inizio abbiamo aperto la foresteria all’ospitalità per uno o più giorni di ritiro a chi ne faceva richiesta, come pure abbiamo accolto quanti ci chiedevano un colloquio spirituale.
Accompagnati dai loro sacerdoti hanno cominciato a venire sempre più numerosi gruppi di giovani, di adulti, di genitori dei bambini di prima comunione o della cresima: un fermento per la vita cristiana delle loro parrocchie.
A partire dal 2012 poco per volta la nostra chiesa è diventata un luogo privilegiato per l’ascolto della Parola di Dio con l’offerta di una lectio divina mensile, grazie alla presenza del missionario della Consolata padre Giovanni Dutto, da tempo dedito a questa evangelizzazione anche in altre città. Dopo qualche anno (2016) è iniziata anche l’esperienza di un Deserto annuale: luogo privilegiato per un forte e prolungato ascolto della Parola di Dio, in agosto, per nove giorni, con un intenso impegno e partecipazione.
Nel 2019 abbiamo inaugurato il sabato eucaristico-mariano per le vocazioni sacerdotali e religiose: una giornata molto impegnativa di preghiera liturgica, centrata sulla Eucarestia, con adorazione eucaristica personale e recita comunitaria di tutti e quattro i misteri del rosario. Auspichiamo che poco per volta cresca la partecipazione dei fedeli a questo impegno di preghiera per una causa così importante, vista la grande diminuzione di sacerdoti e persone consacrate a Dio per i fratelli.

A questo tornante della storia il nostro futuro è molto incerto. Una dopo l’altra le anziane sorelle cistercensi sono arrivate alla casa del Padre: la prima è stata Madre M. Geltrude Daniele, nel 2012, stroncata in brevissimo tempo da un tumore ai polmoni; nel 2015 M. Veronica Panero, allettata per diversi anni; infine, nel 2019, la “piccola” suor Gemma Ambrogio, a 102 anni! È nostra grande consolazione averle potute accompagnare e assistere in monastero fino all’ultimo.
Ora, rimaste in poche, corriamo il rischio di dover chiudere entro il 2023. Se è volontà del Signore che continuiamo questa missione in mezzo a voi, la preghiera otterrà il miracolo di qualche vocazione.
Dal 2019 abbiamo iniziato l’iter per la causa di beatificazione della monaca cistercense Angela Veronica Bava che nel 2017 è stata traslata dalla Cattedrale al suo monastero, in mezzo a noi: invitiamo tutti, sacerdoti, religiose e laici a unirvi a noi in una corale e forte preghiera affidandoci alla sua intercessione.
In unità.

Madre M. Fatima