Come avere buon cibo invenduto con lo sconto

Un'app segnala quali negozi partecipano a questa iniziativa contro lo spreco alimentare: hanno aderito anche realtà di Fossano

Un'app contro lo spreco alimentare

Quante volte al termine di un pasto, tanto sazi da sentirvi scoppiare, avete guardato con rammarico quel piatto che non sarebbe stato consumato e vi siete chiesti dove sarebbe finito? Se pensate che lo spreco alimentare debba essere contrastato - sia per il valore “intrinseco” del cibo, sia perché spesso se ne getta di squisito - sappiate che potete contare su un’applicazione di cui si servono anche alcune realtà commerciali di Fossano e dintorni. “Too good to go”, “Troppo buono per essere buttato”, è il nome di questa app, che si può scaricare gratuitamente sul proprio smartphone.

Come funziona? Tramite “Too good to go” i negozi di generi alimentari che hanno aderito propongono il cibo invenduto, ma ancora di ottima qualità, a prezzo scontato: gli acquirenti lo prenotano sempre tramite l’app e infine si recano nel negozio per il ritiro nell’orario concordato. Il cibo viene inserito in una scatola, una “magic box” che diventa il simbolo stesso di questa iniziativa.

A Fossano hanno finora aderito Bottega Balocco bakery store, la gastronomia “Burro & salvia”, “L’arcobaleno ortofrutta” e la panetteria “Fior di pane” (in foto). Mancano bar e ristoranti, che potrebbero essere i partner ideali di questa iniziativa, per la quantità di cibo prodotta e da “smaltire” rapidamente.

“La nostra mission è ispirare e rendere tutti partecipi della lotta contro lo spreco alimentare”, dicono i creatori dell’app. Ma “Too good to go” offre anche altri vantaggi: ai negozi che aderiscono dà la possibilità di raggiungere nuovi clienti, mentre i consumatori possono risparmiare su cibo di qualità.

L’impegno di Regione e Caritas
La lotta allo spreco alimentare è, da tempo, un obiettivo nell’agenda di istituzioni e cittadini. Se per le generazioni che avevano sperimentato fame e guerra un “vero” pranzo presupponeva che vi fossero molti “avanzi”, prova del fatto che finalmente non si doveva temere la povertà, oggi - complici gli eccessi del consumismo - c’è la consapevolezza che occorre evitare che il cibo finisca nella spazzatura, per il bene non solo del portafogli ma anche dell’ambiente.
La Regione Piemonte ci crede. In questo mese di novembre, è stato annunciato uno stanziamento da 1 milione di euro “per ottimizzare gli interventi di recupero dei beni invenduti, soprattutto per quanto riguarda la conservazione dei cibi freschi e il rispetto della catena del freddo per i surgelati”. In particolare, è stata avanzata “una proposta di regolamento relativa alla «Disciplina per l’anno 2021 in materia di interventi di recupero e valorizzazione dei beni invenduti»”, su cui la Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, ha di recente espresso parere favorevole.
La lotta allo spreco è anche un impegno “storico” per realtà come la Caritas, che recuperano le eccedenze alimentari per farle avere a famiglie in difficoltà economica. In questo caso, l’approvvigionamento del cibo in eccesso avviene attraverso canali diversi, e il senso dell’iniziativa non è soltanto ecologico ed etico, ma acquista un’evidente valenza sociale.