Erano attesi già l'anno scorso, ma poi, a causa della pandemia, l'evento internazionale di incontro dei giovani, promosso dalla Comunità monastica ecumenica di Taizé - in collaborazione con la diocesi, il comune di Torino, le chiese evangeliche cittadine, e la Regione Piemonte - ha dovuto essere posticipato all'ormai prossimo, vicino capodanno. Dal 28 dicembre al 1° gennaio 2022, si attendono infatti circa 6mila partecipanti nel capoluogo piemontese. Il programma e alcuni dettagli del “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra” (come viene chiamata la manifestazione, giunta alla 44ª edizione), sono stati presentati agli inizi di novembre al Palazzo Civico di Torino. Alla presenza di alcune personalità civili e spirituali si è svolta la conferenza stampa, per sottolineare “quei valori di inclusione, tolleranza e fratellanza, importanti per la città, che un evento di questo genere è in grado di offrire”, ha detto, visibilmente soddisfatto, il neosindaco del capoluogo regionale, Stefano Lorusso. Sottolineando che “i giovani sono segnali di speranza e ripartenza per il futuro”. “È un onore ospitare questa iniziativa, una splendida opportunità”, gli ha fatto eco la vice sindaca Michela Favaro, che, insieme a tutta l'amministrazione comunale, darà un pieno apporto logistico all'organizzazione. La quale, intanto, si avvale già della disponibilità di quelle famiglie torinesi che accetteranno di ospitare nelle loro case uno o due partecipanti che arrivano da lontano. “È un'opportunità di amicizia anche dopo i giorni dell'incontro” ha esortato l'arcivescovo Cesare Nosiglia. “Oltre i muri, quanti ponti si possono gettare! Che sia un evento ricco anche di valori civili. Un evento di fraternità universale e sinodale per una chiesa in uscita”.
Pur non dimenticando che, in un momento sanitario particolare come questo, l'accoglienza non può essere abbondante come in precedenza, si chiede inoltre la collaborazione delle comunità e oratori, che permettano però un'ospitalità non sterile, ma con occasioni di interscambio tra chi arriva da fuori e chi è di Torino, in modo che i giovani possano davvero conoscersi e relazionarsi con le proprie ricchezze interiori e culturali. Un happening, insomma, come ha spiegato don Luca Ramello della pastorale giovanile torinese, “che vuole coinvolgere anche volontari tra i 50 e i 60 anni, affinché tutte le generazioni siano partecipi di questa esperienza. C'è qualcuno che se la sente di darci una mano?”. Naturalmente per tutte le relative disponibilità e partecipazione è stata ribadita la necessaria iscrizione ai siti di riferimento, per ragioni di organizzazione degli spazi, e l'uso del green pass obbligatorio.
Intanto alcuni frere (monaci) della comunità di Taizé sono già da adesso presenti a Torino e disponibili ad incontrare i giovani nel Centro di preparazione in via Porta Palatina 8, mentre tutti i giorni, escluso la domenica, alle ore 13, c'è un momento di preghiera guidato da loro, alla chiesa di San Dalmazzo in via Garibaldi (e al venerdì sera alle ore 21). Un'esperienza di preghiera, che, seppur ecumenica, darà ai partecipanti che si sono iscritti a tutte le giornate dell'evento, anche la possibilità di contemplare la Sindone da vicino. Un atto, questo, che non viene sempre accettato di buon grado dalle chiese cristiane di altre confessioni, o da tutti i cattolici, per cui mons. Nosiglia ha voluto aggiungere una precisazione: “Sappiamo che Taizè è ecumenica, per cui occorre rispettare le diverse posizioni delle chiese cristiane nei riguardi della Sindone. La proposta è nata comunque in dialogo tra i fratelli di Taizé e la nostra diocesi, ed è stata avvalorata da entrambe le parti come segno di comunione. Non si tratterà di un'ostensione e nemmeno di una venerazione, ma di una sua contemplazione da vicino... per cogliere la passione e morte del Signore. Quel segno dell'amore più grande che Cristo ha offerto a tutti gli uomini”.
Sono attivi due siti web per iscrizioni ed informazioni: www.taize.fr per tutti coloro che hanno necessità di un alloggio in città. E poi www.taizetorino.it, della pastorale giovanile cittadina, per i partecipanti della città e di tutto il Piemonte, se non necessitano di ospitalità per la notte. Siti da cui si potrà tenersi aggiornati anche sulle iniziative proposte, che verteranno, oltreché su temi spirituali, anche culturali e sociali, nello spirito di condivisione e festa tra i popoli, che la comunità monastica continua a trasmettere fin dai tempi delle seconda guerra mondiale in cui è nata. Infine, si sta creando una app in più lingue per dare tutte le informazioni necessarie per muoversi in Torino.