Il grazie di Zeno a chi gli salvò la vita

A 3 anni dall'arresto cardiaco che lo colpì, il giovane di Bene Vagienna incontra i suoi soccorritori

A 3 anni dall'arresto cardiaco incontra i suoi soccorritori

Nel luglio del 2018, la stampa locale dava notizia di un ragazzino di 13 anni colto da malore - più precisamente da un doppio arresto cardiaco, per cause tuttora sconosciute - mentre si trovava alla piscina dell’hotel Victor di Narzole. Quell’adolescente - si apprese in seguito - si chiama Zeno Cavallero e abita a Bene Vagienna. Per fortuna, parlando di lui, i verbi si coniugano al presente: nonostante la gravissima situazione in cui si trovava, Zeno non solo è sopravvissuto, ma ha intrapreso un percorso di riabilitazione grazie al quale è potuto perfino tornare a scuola.

La vicenda di Zeno non ha lasciato indifferenti i residenti di Bene Vagienna, molti dei quali hanno aiutato la sua famiglia, soprattutto durante i lunghi periodi di ricovero. Essendo ora migliori le condizioni di Zeno, che ha ormai 16 anni, i suoi genitori hanno voluto “portare” il loro “grazie” alla Centrale operativa del 112 di Saluzzo, dove lo scorso 20 novembre il giovane, spiega la mamma Simona, “ha finalmente potuto abbracciare e ringraziare i soccorritori che nel pomeriggio del 27 luglio 2018 lo hanno salvato”.

A 3 anni dall'arresto cardiaco incontra i suoi soccorritori

“Nonostante i gravissimi danni da ipossia - prosegue Simona -, Zeno ha trascorso sette mesi all’ospedale Regina Margherita di Torino a lottare per la vita per poi ritornare a casa e ripartire con un faticoso cammino di riabilitazione globale che continua ancora oggi, con i familiari e con la grande squadra di terapisti, medici, educatori e insegnanti. Il 20 novembre è stato il grande giorno del doveroso «grazie» a quelle splendide persone che sono intervenute per salvare Zeno dalla morte. Grazie a Elisabetta, che si trovava in piscina, e a Italo, proprietario della struttura, per essere intervenuti immediatamente con manovre salvavita; grazie alla squadra presente in Centrale quel giorno: Michela Ghirini, medico, Paola Ianni, infermiera che ha ricevuto la chiamata, Pietro Blesio e Ivano Allione, infermieri di gestione; grazie alla squadra giunta a Narzole con l’elisoccorso: Paolo Donato, medico anestesista, Simona Sciolla, infermiera, Silvano Odasso, tecnico di soccorso alpino, Davide Cattaneo, pilota, Andrea Cerioni, tecnico di volo”. Durante l’incontro a Saluzzo, il direttore della Centrale Luigi Silimbri ha sottolineato quanto sia bello “riuscire a lavorare in squadra in un servizio così fondamentale come è il primo soccorso”.