L’allevamento all’Isola da 106mila polli non si fa

Passo indietro della Provincia, che accoglie le osservazioni del sindaco Ambrogio: "Incompatibile con quanto autorizzato dal Comune"

L’allevamento intensivo da 106mila polli da carne in frazione Isola non si farà. La Provincia, dopo aver accolto la richiesta del sindaco di Bene Vagienna Claudio Ambrogio, ha fatto un passo indietro, annullando la determinazione dirigenziale con cui era stata rilasciata l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per il “progetto di ampliamento e contestuale rilocalizzazione di esistente allevamento avicolo” che avrebbe portato alla nascita della struttura. La notizia, comunicata dal primo cittadino, ha il sapore dell’evento raro, quasi eccezionale: è infatti fuori dall’ordinario che venga azzerato quanto si è stabilito in una Conferenza dei servizi, com’è avvenuto in questo caso.

La Provincia evidentemente concorda con un aspetto anomalo dell’intera vicenda che il sindaco Ambrogio ha indicato in una nota inviata allo stesso ente cuneese. Il progetto per l’ampliamento e la rilocalizzazione dell’allevamento avicolo, che giunto in Provincia per la valutazione di impatto ambientale riguardava “una capienza potenziale di 106.768 polli”, presupponeva “un carico” di soli 29.800 animali quando fu sottoposto al Comune di Bene Vagienna, a cui si chiedeva il permesso di costruire: per lo stesso progetto - in altre parole - sono emerse due cifre ben diverse, e l’«ok» da parte della Provincia avrebbe permesso di costruire un allevamento molto più grande di quanto consente il Piano regolatore comunale. “Il progetto autorizzato - si legge non a caso nel provvedimento con cui la Provincia annulla la precedente autorizzazione - risulta inficiato da irrimediabile incompatibilità urbanistica rispetto al Piano regolatore del Comune di Bene Vagienna”.

“È una battaglia che abbiamo fatto insieme - ha detto Claudio Ambrogio quando, nei giorni scorsi, si è recato all’Isola per incontrare i residenti contrari al progetto e in particolare il gruppo «Isola 2021», che si è impegnato con grande determinazione in questa lotta -. Vi dissi: «Sono convinto di far riaprire la Conferenza dei servizi»; sembrava impossibile, invece è andata così. Vi avevo anche detto che avete ragione e che avrei cercato di rimediare”. Il primo cittadino ha poi assicurato che se gli attuali proprietari dell’allevamento chiederanno una nuova Conferenza dei servizi, il Comune sarà presente per verificare che non vi siano altre anomalie: “Mi aspetto che siano presenti anche i veterinari dell’Asl e che, prima di esprimere un parere, valutino non solo le caratteristiche dell’allevamento, ma anche le sua collocazione”, ha aggiunto, alludendo al fatto che il progetto presentato in Provincia aveva raccolto il parere favorevole anche dell’Asl. “Mi assumo la responsabilità di tutto, anche se non ne sapevo nulla”, ha affermato ancora Ambrogio, in riferimento all’accusa secondo cui l’Amministrazione comunale non avrebbe vigilato su quanto stava accadendo (accusa dalla quale, peraltro, il sindaco si era già difeso in passato, sottolineando che il Comune si era limitato ad autorizzare una richiesta edilizia per un allevamento da 29.800 polli).

Sull’annullamento dell’autorizzazione che la Provincia concesse, interviene con una nota lo stesso gruppo “Isola 2021”: “La notizia che il sindaco Ambrogio ci ha dato, ossia che la richiesta avanzata dai legali del Comune e poi accettata dalla Provincia sia sfociata nell’annullamento della Conferenza dei servizi tenutasi il 22 aprile del 2021, ci ha fatto piacere per almeno due motivi - si legge -. Il primo è che questa notizia conferma ulteriormente come il Comune ha preso atto che qualcosa non ha funzionato nel percorso burocratico fatto: questo percorso aveva portato in un primo momento al rilascio del permesso di costruire da parte del Comune stesso, con evidenti vincoli accettati da parte dei richiedenti, ma successivamente era sfociato in una richiesta alla Conferenza dei servizi ben diversa. Il secondo motivo è che ora, con l’appoggio e grazie al Comune, potremo annoverare, tra le nostre motivazioni contrarie alla costruzione dell’impianto intensivo, anche questo ripensamento della Provincia stessa”.

Per contro, al momento, possono continuare i lavori per la struttura da 29.800 polli autorizzata dal Comune.