Piemonte, tra i non vaccinati incidenza del virus 4 volte più alta

2 su 3 dei pazienti ricoverati per Covid nelle terapie intensive degli ospedali piemontesi non sono vaccinati

covi Confronto 26nov-2dic 2021 vs 2020

In Piemonte, la situazione epidemiologica e il numero dei ricoveri, sempre contenuti, contribuiscono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca, anche se - come avviene su tutto il territorio nazionale - cresce il numero dei nuovi casi e dei focolai. Lo dice il Report settimanale dell'Istituto superiore di sanità Ministero delle Salute che però è riferito a 7 giorni fa (22-28 novembre). L’incidenza settimanale è stata di 136 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, ma oggi (sabato 4 dicembre) siamo già a 148.

L'impatto dell'epidemia è però fortemente diversificato tra vaccinati e non.
Nella settimana 22-28 novembre in Piemonte tra le persone in età vaccinabile sono stati registrati in tutto 3.914 casi di positività al Covid. Tenendo conto che tra loro 2.223 sono vaccinati (sugli oltre 3,3 milioni di over 12 vaccinati) mentre i non vaccinati sono 1.691 (sul totale di 660 mila over 12 che non hanno aderito o non hanno ancora il ciclo completo) risulta che l’incidenza del contagio tra i non vaccinati è 4 volte più alta (256,2 tra i non vaccinati contro 67,6 tra i vaccinati). Inoltre, 2 su 3 dei pazienti ricoverati per Covid nelle terapie intensive degli ospedali piemontesi non sono vaccinati (dati aggiornati al 3 dicembre). In particolare, dei 34 ricoveri attuali 25 riguardano pazienti non vaccinati (16 uomini e 9 donne), altri 9 sono invece pazienti vaccinati (5 uomini e 4 donne), ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.

Confronto dati covid dell’ultima settimana tra il 2020 e il 2021
Dal confronto dei dati Covid dell’ultima settimana rispetto allo stesso periodo del 2020 (riportati nella tabella in alto) emerge in modo chiaro come l’impatto del virus in Piemonte oggi sia estremamente più contenuto. Il numero dei casi è passato dai 14.448 dell’ultima settimana di novembre 2020 ai 5.819 di oggi, con una percentuale di positività sui tamponi eseguiti dell’11,5% allora rispetto all’1,5% di adesso. Enormemente ridotte anche le ospedalizzazioni, con il numero medio di posti letto occupati in terapia intensiva passato da 388 a 33 e quello dei posti letto ordinari da 4.773 a 366. Un impatto ancor più alto continua a evidenziarsi sulla mortalità, passata dai 549 decessi di allora ai 13 dell’ultima settimana 2021.