Saranno finanziati con i fondi Inail i nuovi ospedali di Cuneo (390 milioni) e Savigliano (195 milioni). L’assessore Luigi Icardi lo aveva annunciato ad aprile di quest’anno. La Commissione Sanità, lunedì 6 dicembre, ha dato il via libera alla proposta di deliberazione sugli investimenti in edilizia sanitaria, che ora passa al vaglio dell’Aula (il Consiglio regionale). Sei le nuove strutture (oltre alle due cuneesi, ci sono Torino, Ivrea, Vercelli e Alessandria), più la conferma per due ospedali già in programma (Vco e Asl To5), l’investimento complessivo di Inail è di 1,28 miliardi.
“Questi fondi - ha spiegato Icardi - sono già stati approvati dal governo e sono tutti a disposizione del Piemonte. L’accordo con Inail prevede che la Regione metta a disposizione i terreni e anticipi le spese per la progettazione che verranno poi rimborsate da Inail, mentre la Regione corrisponderà all’Istituto un canone annuo a valere sul capitale investito. Sulle spese di progettazione, stiamo valutando con l’Istituto delle soluzioni alternative per trovare le risorse necessarie, senza che la Regione debba necessariamente anticiparle”.
L’operazione ha incontrato lo scetticismo dell’opposizione. Ivano Martinetti, 5 Stelle, ha puntato il dito sulla mancanza di progetti appaltabili; Alberto Avetta (Pd) ha chiesto se la Regione sarà in grado di pagare il canone annuo, visto che non ha la possibilità di stanziare le risorse per la progettazione. “Alcune strutture sono vecchie e molto dispendiose dal punto di vista energetico - ha rassicurato Icardi -; con i nuovi ospedali contiamo di ottenere risparmi che ridurranno l’impatto di questa spesa e probabilmente avere anche delle economie”.
L’impasse sui progetti, almeno a Cuneo e Savigliano, è legato a un nodo preliminare, ovvero l’individuazione delle aree dove sorgeranno gli ospedali. Nel capoluogo, l’Amministrazione in carica ha indicato quella di Confreria, vicino al Carle, ma la decisione - contestata da alcuni - è ancora reversibile. Nell’ex Asl 17 siamo un passo indietro: i sindaci del territorio (Fossano, Savigliano e Saluzzo, più i sindaci referenti dei piccoli Comuni) hanno condiviso un documento che apre almeno a due possibilità: al posto dell’attuale nosocomio saviglianese o - soluzione più probabile - alle porte della città del pendolino in direzione di Saluzzo. La Regione, cui è stato passato il cerino, avrebbe dovuto decidere entro ottobre. Ma non lo ha ancora fatto. Molto probabilmente, sia per il primo (Cuneo) che per il secondo ospedale (Savigliano), lascerà passare il voto della prossima primavera (che interessa le due città e anche Saluzzo) prima di prendere una decisione che dovrà essere nuovamente condivisa con le Amministrazioni entranti.
Su "la Fedeltà" di mercoledì 15 dicembre