Il Piemonte resta in zona gialla, per ora

Dal 3 al 9 gennaio numeri in crescita

Piemonte Giallo 28 04 21

Nella giornata di ieri, giovedì 13 gennaio, è stato reso noto il Pre-Report settimanale del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità che monitora i contagi e la pressione ospedaliera per determinare l’eventuale passaggio delle Regioni da un colore all’altro.
"Nel periodo 3 al 9 gennaio, l’Rt puntuale passa da 1.44 a 1.88 e la percentuale di positività dei tamponi sale al 30%. L’incidenza è di 2.227 casi ogni 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è del 23,2% e quello dei posti letto ordinari è del 28,4%".
Visto l’aumento dei casi e dei focolai, ci si aspetterebbe che il Piemonte si colorasse di arancio. E invece no, il Piemonte resta in zona gialla anche la prossima settimana. Le ragioni sono da ricercare nel potenziamento dei posti letto Covid, anche grazie ai privati (come chiarisce l'assessore regionale nelle dichiarazioni che seguono) e non in una diminuzione dei ricoveri in senso assoluto. Un potenziamento che però, inevitabilmente, si accompagna alla riduzione della disponibilità di posti letto, nei reparti ordinari e nelle terapie intensive, per pazienti non Covid. Aggiungere posti letto è possibile, ma il personale sanitario (spremuto oltre tutto da due anni di Covid e ridotto a causa di assenze provocate dal Covid) non si può moltiplicare in pochi mesi.

In queste settimane è stato fatto un lavoro di potenziamento della disponibilità di posti letto da destinare ai pazienti Covid - spiega l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Questo, in condivisione con il Ministero, e in linea con quanto già fatto da altre Regioni, ci ha consentito di aggiungere in area medica altri 970 posti ai 5.824 che facevano già parte della potenzialità del Piemonte. In particolare 500 nuovi posti sono frutto della collaborazione con il sistema sanitario privato e gli altri della riorganizzazione nelle aziende sanitarie previste dal nostro piano pandemico". E aggiunge: "Oggi più che mai è importante che chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale lo faccia, perché è l’unico modo che abbiamo per contenere le ospedalizzazioni nelle forme gravi a cui può portare il Coronavirus”.

I dati della nostra regione sono ampiamente da zona arancione. In queste ore nei reparti ordinari degli ospedali piemontesi uno su tre è un paziente Covid (33.1%, soglia per il passaggio di colore fissata al 30%), nelle terapie intensive quasi uno su quattro (23.2%, soglia di passaggio al 20%).

1.500 decessi in provincia di Cuneo da inizio pandemia
Intanto continuano a salire i positivi. Nella giornata di ieri (13 gennaio) l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 14.741 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 14,8% di 99.791 tamponi eseguiti. Il totale dei casi positivi diventa 660.120 (in provincia di Cuneo 92.752).
I ricoverati in terapia intensiva sono 146 (-1 rispetto al giorno prima), quelli nei reparti ordinari 1.930 (-4), le persone in isolamento domiciliare 158.518. I decessi diventano 12.225. C'è da segnalare che i morti Covid in provincia di Cuneo hanno raggiunto ieri la triste soglia di 1.500.