Riaperta la causa di canonizzazione del beato Giovenale Ancina

Un libro dedicato al medico e sacerdote originario di Fossano è stato presentato nei giorni scorsi a Saluzzo, dove l’Ancina fu vescovo per due anni all’inizio del Seicento

Gisolo Giovenale Ancina

La causa di canonizzazione del beato fossanese Giovenale Ancina – che fu vescovo di Saluzzo per due anni all’inizio del Seicento - è stata riaperta alcune settimane fa. A darne notizia è stato il vescovo di Saluzzo Cristiano Bodo che il 6 gennaio, insieme al vescovo emerito Giuseppe Guerrini, ha presentato il libro che il canonico don Giovanni Gisolo ha dedicato alla vita e alle opere dell’Ancina definito “il vescovo della porta accanto”. Al sacerdote saluzzese, recentemente scomparso all’età di 94 anni, il 21 dicembre era stato intitolato l’archivio diocesano.

Il libro di don Gisolo, stampato da L’Artistica di Savigliano, contribuirà certamente alla riapertura della causa di canonizzazione dell’Ancina. Perché di riapertura si tratta. Già nei secoli scorsi, infatti, venne avviato il processo di canonizzazione, che poi si arenò. A tracciare un profilo del beato fossanese per il nostro giornale è stato Gianpiero Pettiti nell’aprile del 2020 (le due puntate della rubrica “La santità della porta accanto” si possono leggere qui e qui).

Nato a metà del Cinquecento in una famiglia benestante, l’Ancina, divenuto medico, si trasferisce a Roma, affascinato dalla figura di San Filippo Neri e viene ordinato prete nel 1582. Per alcuni anni esercita il ministero nella città eterna, poi comincia a girare l’Italia mentre cresce la sua fama di “uomo santo e predicatore affermato”. Muore il 30 agosto 1604, a due anni esatti dalla sua nomina a Vescovo di Saluzzo ed a 17 mesi appena dal suo ingresso in diocesi. La gloria degli altari per l’ordinaria via del riconoscimento dell’esercizio eroico delle virtù cristiane viene sancito dalla beatificazione avvenuta il 9 febbraio 1890 per bocca di papa Leone XIII. Se la causa di canonizzazione in corso andrà a buon fine, l’Ancina potrebbe diventare il primo fossanese ad essere dichiarato santo (e il primo santo tra i Vescovi di Saluzzo).