Il veterinario Sapino commissario regionale per la Peste suina africana

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi ha nominato Giorgio Sapino commissario per l’emergenza della Peste suina africana nel territorio della provincia di Alessandria.

Sapino - che gli allevatori conoscono molto bene e apprezzano, avendolo conosciuto come responsabile dei Servizi Veterinari e direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Cn1, che aveva lasciato per pensionamento nel 2017 - dovrà occuparsi della corretta applicazione delle misure di controllo e prevenzione disposte dal Ministero della Salute per la zona infetta.

Contemporaneamente i presidente delle Regioni Piemonte e Liguria, Alberto Cirio e Giovanni Toti hanno richiesto al Ministero della Sanità la nomina di un commissario interregionale, indicando per questo ruolo Angelo Ferrari, attuale direttore dell’Istituto sperimentale zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che già opera con valenza sovraregionale.

Il Governo impone nuove misure per fermare il focolaio

Intanto il Ministero della Salute ha emanato ulteriori misure per fermare il focolaio. Sono state definite prrecise regole per la ricerca attiva e la gestione delle carcasse di cinghiali nella zona infetta. È stato disposto il censimento di tutti gli allevamenti di suini e la macellazione immediata dei suini detenuti in allevamenti bradi e semibradi e allevamenti misti che detengono suini, cinghiali e i loro meticci e negli allevamenti di tipo familiare e il divieto di ripopolamento per 6 mesi. Il decreto impone regole anche per un'area entro i 10 km dai confini della zona infetta: rafforzamento della sorveglianza, regolamentazione della caccia e delle altre attività di natura agro-silvo pastorale limitando al massimo il disturbo ai suini selvatici con l'obiettivo di ridurne la mobilità, il censimento di tutti gli allevamenti che detengono suini, l'adozione di misure di biosicurezza rafforzate.

Altre precauzioni riguardano l'intero territorio nazionale: censimento di tutti gli allevamenti di suini, verifica dei livelli di biosicurezza, obbligo di recinzione degli allevamenti della tipologia semibrado.

Coldiretti: "In Regione servono regole nuove per il contenimento dei cinghiali"

Coldiretti,da tempo critica sulla gestione dei cinghiali da parte della Regione Piemonte, ora chiede un intervento straordinario che superi le proposte insufficienti dell’assessorato regionale all’Agricoltura.
“Come indicato dal Ministero della Salute, un efficace depopolamento si raggiunge quando vengono abbattuti il doppio dei cinghiali rispetto ai dati dell’ultimo anno. Questo per il Piemonte significa arrivare, al più presto, a circa 50.000 cinghiali da abbattere: un obiettivo raggiungibile solo con regole nuove e omogenee in tutta la Regione”. “Sono necessarie azioni coraggiose che coinvolgano tutti i soggetti interessati sui territori, dai cacciatori agli operatori abilitati – affermano Moncalvo e Rivarossa, delegato confederale e vice di Coldiretti Cuneo – visto che quanto attuato fino ad ora è risultato del tutto inefficace e fallimentare. Occorre bloccare la sperimentazione sulla caccia di selezione con l’uso dei cani in questo mese di gennaio, non solo inutile ma dannosa in quanto per prevenire l’avanzamento della Peste Suina Africana è fondamentale ridurre al minimo lo spostamento degli animali”.
“Le azioni che Coldiretti aveva già indicato alla Regione come prioritarie – aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – diventano urgenti: potenziare le attività di contenimento con azioni straordinarie notturne, anche nei parchi, mediante i più moderni strumenti tecnologici che consentono di agire in sicurezza e con grande efficacia, riconoscere la possibilità a tutti i proprietari, conduttori di fondi e tutor, abilitati attraverso i corsi già svolti, di installare, anche nelle aree parco, gabbie per la cattura degli animali. È infine indispensabile il controllo sanitario di tutti i capi abbattuti, così da tutelare la salute pubblica e creare le condizioni che garantiscano continuità agli allevamenti domestici presenti a livello territoriale, sanzionando pesantemente chi lo evadesse”.

 

Ulteriori informazioni su La Fedeltà di mercoledì 26 gennaio