Fossanese, classe 1981, Dino Iannaccone oggi è il romano Dino Brown. A Fossano la generazione di chi ha tra i 30 e i 45 anni circa se lo ricorda bene mettere dischi alle feste tra gli amici e in molti locali della zona. Un hobby perseguito con caparbietà ed entusiasmo che ha portato Dino decisamente lontano.
Gli inizi
Per conoscere il percorso di Dino occorre tornare indietro nel tempo negli anni a cavallo tra i ’90 e i 2000. I villaggi vacanze vanno forte e si contendono fette di mercato a suon di animazioni accattivanti. Ecco che per due anni Dino inizia a lavorare nei villaggi turistici come deejay. È lì che scopre la radio con un format scherzoso sulle spiagge. Dopo due anni torna in Piemonte e inizia una collaborazione con Trs: “Ho un bellissimo ricordo di quel periodo. Ero giovanissimo e avevo solo una passione smisurata. A Trs mi hanno insegnato tantissime cose”.
Rimini e le grandi discoteche
A 24 anni Dino si trasferisce a Rimini. Sono gli anni delle grandi discoteche di Rimini, Riccione e Cattolica, delle notti a ballare e delle vacanze estive ad Ibiza. Techno, House, Dance e Trance sono le protagoniste delle chart internazionali e Dino ottiene ingaggi nei principali locali del momento come l’Altro Mondo studio, l’Opera e il Tourquoise: “Intanto continuo a fare radio. Inizio a collaborare con una radio della zona, Radio Icaro, a titolo gratuito per poi lavorare per Veronica Hit Radio, una stazione che in gergo è definita ‘superstation’, che prendeva già in 4 regioni”. È in questo periodo che nasce il suo nome d’arte, Dino Brown. Nell’inverno riminese Dino lavorava al “Terra Samba”, un locale brasiliano. In quel periodo andava per la maggiore un brano di Carlinhos Brown, “Anamorada” e Dino lo faceva suonare per il suo pubblico. Proprio il proprietario del Terra Samba iniziò a chiamarlo Brown, nome con il quale firma ancora oggi la sua produzione artistica. Dino resta sei anni a Rimini lavorando nei locali e crescendo sia come deejay che come speaker radiofonico.
La svolta radiofonica
Dino viene selezionato tra 700 concorrenti per una radio experience nell’allora gruppo Finelco che raggruppava Virgin, 105 e Montecarlo. È il 2009 e per Dino si tratta di una vera e propria vetrina. Si fa notare e verso la fine di quell’anno riceve una chiamata da Radiom2o: “Per lavorare per Radiom2o mi sono trasferito a Roma. Per 10 anni ho avuto il piacere di condurre diverse trasmissioni e di iniziare la produzione della compilation ‘La storia della dance’ di cui due edizioni hanno raggiunto la prima posizione nella classifica Italiana compilation (dati ufficiali Fi.Mi.). Intanto ho iniziato le produzioni musicali”. Dal 2012 Dino inizia a produrre i suoi dischi e nel 2015 avvia una sua etichetta discografica, la Keep Records. La collaborazione con Radiom2o continua fino al 2019 e intanto prosegue a gran ritmo l’attività nei principali locali del Paese come la collaborazione con il Samsara Beach: “Ho avuto la fortuna di entrare a far parte dello staff del Samsara Beach di Gallipoli, la spiaggia numero uno in Italia. Con loro ho iniziato a fare delle dirette con la radio e poi serate ed eventi non solo a Gallipoli ma in tutta Italia. Mi sono davvero divertito molto”.
Il periodo della pandemia
Quello dell’intrattenimento della notte è un settore che la pandemia ha fermato più di ogni altro settore in Italia. Le discoteche sono praticamente chiuse, salvo pochissime parentesi, da due anni e nel settore si è aperta una crisi senza precedenti.
Dino ha però continuato la sua attività e, per quanto manchi il contatto con il pubblico, ha sviluppato nuovi progetti.
Il suo ultimo brano, “Brand New”, inciso con Alex Nocera, Roy Batty e Don Paolo, altro deejay del Cuneese, è uscito lo scorso 6 gennaio con l’etichetta americana Magic Music e ha ottenuto 50mila ascolti su Spotify nei soli primi quattro giorni dal suo rilascio. Nel frattempo Dino, insieme agli editori della “Content 4 Media” con cui collabora da tre anni, ha sviluppato un nuovo network in Dab e digitale che si chiama 906 (si legge nove zero sei) network: “Nei prossimi mesi ospiteremo su 906 network tutte le radio del settore della musica dance, trance e house on demand. Il futuro della radio è nei podcast e 906 ospiterà tutto ciò che di radiofonico è attinente al settore: ci sarà il canale della dance Anni ’90, quelli specializzati in house, trance eccetera... io e Simone Baldo (altro mio collega) ci occupiamo della direzione artistica di questa bellissima start-up”.
I sogni realizzati…
Dischi prodotti, registrati, successi radiofonici ci sono sogni che da ragazzo Dino non osava nemmeno immaginare che avrebbe realizzato. L’intervista a Ricky Le Roy, uno dei protagonisti assoluti della scena degli Anni ’90; quella a Mauro Picotto, deejay piemontese tra i più popolari di sempre in Italia e poi Sandy Chambers, la regina della dance, colei che ha prestato la voce a brani come “Dancing with an angel” di Double You e “Baby Baby” di Corona, per citarne alcuni. “La radio nazionale è stata un bel trampolino, ma le emozioni della mia carriera sono state fortunatamente tante. Conservo ancora il numero di Sorrisi e Canzoni con il primo posto in classifica della compilation ‘La storia della dance’. Anche lavorare in locali come il Samsara o l’Altro Mondo è stato emozionante. In realtà tutto quello che ho fatto è stato un sogno che si è realizzato”.
…E le aspettative per il futuro
In cantiere ci sono parecchi progetti. Oltre a 906 network uscirà un nuovo brano, questa volta per Keep Records, a febbraio e un altro ancora ad aprile.
La speranza è anche quella di tornare al più presto a fare serate dal vivo. “Questa pandemia ha fatto emergere prepotentemente che in Italia il settore della notte non è considerato lavoro. Le discoteche sono state chiuse e considerate non necessarie. Possiamo anche dire che non sono necessarie, ma dobbiamo fare i conti con il fatto che ci sono 200mila famiglie che campano grazie a questo lavoro, perché di lavoro si tratta! La pandemia c’è e non possiamo nasconderla, ma non si capisce perché siano chiuse solo le discoteche. In Francia i deejay li nominano cavalieri del lavoro, qui invece le discoteche sono solo considerate come un luogo di perdizione mentre sono luoghi di lavoro per tantissime persone”.
Il servizio su La Fedeltà di mercoledì 19 gennaio 2022.