Fossano, papà e mamma “denunciano” il figlio per gli atti vandalici

Aveva imbrattato un'aiuola e rotto un vetro del cubo di piazza Vittorio Veneto. Giovedì è stato accompagnato davanti al sindaco

Atti vandalici Piazza Vittorio Veneto

È stato accompagnato davanti al sindaco uno degli autori degli atti vandalici scoperti alcuni giorni fa in piazza Vittorio Veneto: un vetro del cubo dell'ascensore colpito da pietre e mandato in frantumi, una fioriera imbrattata con lo spray. È un ragazzino di 12 anni, non ha agito da solo (grazie alle telecamere si starebbe procedendo all’identificazione del o dei suoi compagni) ed è stato “denunciato” dalla mamma che, dopo aver scoperto il fatto, ha preso appuntamento urgente e si è presentata giovedì pomeriggio in Municipio con il papà e con il figlio.

Contattata al telefono, ci racconta di aver letto la notizia sugli atti di vandalismo a Fossano e di averla poi collegata a quella bomboletta di vernice azzurra di cui aveva chiesto conto al figlio, ottenendo una risposta vaga. Il giorno dopo, ottenuta la confessione, ha chiamato il sindaco e si è comportata in modo opposto a quei genitori protettivi e complici contro cui il primo cittadino aveva puntato il dito dopo aver denunciato gli ultimi danni subiti dal patrimonio comunale, non solo in piazza Vittorio Veneto ma anche a Cascina Sacerdote e lungo la pista ciclo-pedonale di via Torino.

“Siamo stati a parlare per più di un’ora - commenta Tallone -. Lei e suo marito, che si sono dati disponibili a pagare i danni, hanno dimostrato grande senso civico. Spero che possano essere di esempio per altri che conoscono il comportamento dei loro figli e non lo denunciano. Al ragazzo, che non è imputabile vista l’età, ho invece fatto la morale che meritava”.

Dice la mamma: “Impossibile stare zitti: per senso civico, perché un genitore ha dei doveri. Non ho chiuso occhio tutta la notte per il gesto di mio figlio. È in un’età un po’ ribelle, ma va bene a scuola, è educato. Non me l’aspettavo. Ma mi sono sentita in dovere di fargli capire la lezione: quella per cui ogni gesto ha una conseguenza. Non bastava dirgli: «non si fa»”.

Nel frattempo - ci informa Tallone - “la Polizia locale ha identificato altri cinque minori, tre ragazze e due ragazzi, nel parcheggio sotterraneo, intenti a fare i «pittori» come potranno confermare anche le telecamere”. “Dovremo tornare ad alzare un po’ la guardia - conclude - come avevamo fatto lo scorso anno dopo un incontro in prefettura. Intanto possiamo dire che quelli per la videosorveglianza sono soldi ben spesi”.