Scendono ricoveri ordinari e terapie intensive

La Regione informa che, nella settimana dal 22 al 28 gennaio, i decessi sono stati 12,7 su 100 mila tra i non vaccinati over40 contro 1,9 su 100 mila tra quelli vaccinati

Il bollettino dell'Unità di crisi della Regione di sabato 29 gennaio conferma la leggera discesa, in corso da qualche giorno, del numero di ricoveri ordinari e in terapia intensiva dei pazienti Covid negli ospedali piemontesi. Oggi i posti letto occupati nelle terapie intensive sono 121 (-11 rispetto a ieri, -23 rispetto a martedì 25 gennaio), quelli non in terapia intensiva sono 2.079 (-31 rispetto a ieri, -36 rispetto a martedì 25 gennaio).

In giornata si sono contati 9.568 nuovi casi positivi, pari al 10,5% dei tamponi eseguiti. Ancora alti i decessi: 26 in Piemonte nella giornata di oggi, 12.572 in totale dall'inizio della pandemia; nessuno in provincia di Cuneo, 1.553 dall'inizio della pandemia.

I pazienti guariti diventano complessivamente 701.975 (+15.224 rispetto a ieri)

Sono invece 42.915 le persone che oggi hanno ricevuto il vaccino contro il Covid. A 3.470 è stata somministrata la prima dose, a 4489 la seconda, a 34.956 la terza. Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 9.180.193 dosi, di cui 3.193.862 come seconde e 2.436.299 come terze.

Nella settimana dal 22 al 28 gennaio, i casi positivi sono stati l’1,2% tra i vaccinati con il ciclo primario completo (oltre 3,4 milioni di persone con la doppia dose o il monodose nel caso di chi ha ricevuto Johnson&Johnson). Una percentuale che quadruplica e sale a circa il 5% tra coloro che non si sono ancora vaccinati o che solo di recente hanno fatto la prima dose (779 mila persone sull’intera popolazione piemontese con più di 5 anni d’età attualmente vaccinabile).

I ricoveri in terapia intensiva sono stati 13 su 100 mila tra i non vaccinati e 1 su 100 mila tra i vaccinati. La mortalità nell’ultima settimana ha riguardato persone con più di 40 anni e i decessi sono stati 12,7 su 100 mila tra i non vaccinati over40 contro 1,9 su 100 mila tra quelli vaccinati. Significa che i non vaccinati hanno un rischio circa 13 volte più grande di finire in terapia intensiva e circa 7 volte maggiore, dopo i 40 anni, di morire a causa del Covid.