“Costituirsi parte civile? Meglio prendere i soldi per asfaltare le strade”

Crollo della tangenziale, il sindaco Dario Tallone spiega la sua scelta

Tangenziale abbattimento
Foto Costanza Bono

Il Comune di Fossano non si costituirà parte civile nel processo ai dodici imputati per il crollo della tangenziale, il 18 aprile 2017. La decisione non è passata inosservata, vuoi per la portata simbolica della costituzione di parte civile (che avrebbe assegnato a Fossano, nel processo, il ruolo di parte lesa), vuoi perché va in direzione opposta a quanto più volte annunciato dal sindaco Davide Sordella, in carica al tempo del crollo del viadotto. Il suo successore Dario Tallone afferma di averne parlato in Giunta, ma di aver scartato l’ipotesi per ragioni pratiche. “Nel 2020 e nel 2021 - spiega - abbiamo ricevuto dall’Anas 500 mila euro più altri 500 mila, a titolo compensativo, per l’asfaltatura delle strade. Con questa somma, quest’anno è stato possibile asfaltare tutta via Nazario Sauro e tutta via Circonvallazione mentre in primavera toccherà a tutto viale Regina Elena. Costituendoci parte civile, avremmo dovuto attendere la fine del processo per ottenere non sappiamo quanto, essendo anche difficile poter quantificare i danni causati dal crollo. Anni nei quali avremmo dovuto mettere mano alle risorse comunali per sistemare strade disastrate”.

Tra le parti civili ci sono invece il ministero, la Provincia e anche l’Anas, nella duplice veste di accusatore e di accusato. Una contraddizione con la rinuncia di Fossano? Per Tallone non è così. “È normale che l’Anas si costituisca parte civile. Devono ricostruire tutta la tangenziale, al costo di 65 milioni di euro...”.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 2 febbraio