Il “no” è “ufficiale” e consultabile sul sito web della Provincia di Cuneo. La seconda Conferenza dei servizi convocata sul “progetto di ampliamento e contestuale rilocalizzazione di esistente allevamento avicolo” nella frazione Isola di Bene Vagienna ha espresso parere negativo, bocciando l’iniziativa - osteggiata da molti residenti - che porterebbe alla realizzazione di una struttura capace di ospitare 106mila polli da carne. Che questo fosse l’esito dell’incontro avvenuto il 18 gennaio, “la Fedeltà” lo aveva già anticipato: ora lo si può leggere anche nel verbale, “nero su bianco”.
Decisivi, per l’esito della Conferenza dei servizi, i pareri negativi espressi dal Comune di Bene Vagienna, dall’Asl Cn1 e da “Mondo Acqua”.
Il sindaco di Bene Vagienna Claudio Ambrogio ha affrontato, in particolare, uno degli aspetti più dibattuti del progetto, ovvero la presunta incompatibilità della Valutazione d’impatto ambientale, che aveva portato al parere positivo espresso dalla prima Conferenza dei servizi, con il Piano regolatore generale comunale: quando l’azienda che vorrebbe ampliare e “rilocare” l’allevamento si rivolse al Comune per ottenere il permesso di costruire, si fece infatti riferimento ad una struttura il cui “carico” di animali sarebbe stato pari a 29.800, mentre la cifra emersa in seguito, quando si chiese l’Autorizzazione integrata ambientale, è di 106.768 capi. Quanto all’Asl Cn1, se “limitatamente alla parte veterinaria non si modifica il parere a suo tempo formulato” - parere che fu favorevole -, diversa è la valutazione sugli aspetti “igienico-sanitari”, che coinvolge un altro nodo della vicenda, ovvero il preesistente allevamento da ampliare e “rilocare”: l’azienda sanitaria scrive di essere stata “erroneamente portata a considerare” come l’azienda agricola che ha presentato il progetto “fosse in possesso dei requisiti per poter beneficiare della deroga delle distanze” da “recettori sensibili” (ad esempio le case dei residenti) previsti dalle Norme tecniche di attuazione definite dal Comune, quando, in realtà, questa deroga non sarebbe “applicabile”, trattandosi di “un rifacimento e ampliamento di un allevamento già chiuso, e non di una rilocalizzazione di un allevamento esistente”. “Mondo Acqua”, gestore del servizio idrico integrato a Bene Vagienna, oltre a formulare il suo “no”, ha sottolineato - su un piano generale - che “se l’intervento proposto interferisce con le reti idriche esistenti, sarà onere del proponente provvedere alla ricollocazione delle reti, così da renderle compatibili col nuovo assetto territoriale”.
Alla Conferenza dei servizi è giunto inoltre un testo steso da “Isola 2021”, il gruppo di residenti che si oppone al progetto sull’allevamento. I firmatari denunciano l’impatto che la struttura da 106mila polli avrebbe su approvvigionamento idrico, viabilità locale e rischio di infezione aviaria. Nel documento viene inoltre segnalato che “alcune case molto vicine al nuovo impianto non sono state considerate sia sotto il profilo urbanistico, sia come recettori per le misurazioni fatte”, così come “non sono stati considerati allevamenti intensivi già presenti allo stato attuale”: “A nostro avviso - sostengono da «Isola 2021» -, è stato sufficiente usare e recepire in modo improprio il termine «rilocalizzazione» per poter aggirare qualsiasi vincolo urbanistico in merito a distanze, volumetrie, sagome e sedime dell’impianto. La stessa richiesta di «ampliamento e contestuale rilocalizzazione di esistente allevamento avicolo» ci pare una forzatura, in quanto, sia dai documenti dell’Asl che dalle visure camerali, risulta che il proponente non abbia mai allevato avicoli, ma soltanto suini e in quantità assai limitata”.
Durante l’incontro del 18 gennaio, sono intervenuti anche il legale e il consulente dell’azienda che ha proposto il progetto e il legale dell’azienda che ha in seguito rilevato l’allevamento. Quest’ultimo ha definito “sconcertante il fatto che, dopo aver iniziato i lavori, la società si trovi di fronte a questa situazione, considerato che la ditta intende lavorare nel rispetto dell’ambiente e utilizzando le migliori tecniche disponibili, creando altresì posti di lavoro anche nell’indotto”, mentre i rappresentanti dell’azienda proponente hanno affermato che “il progetto presentato in Provincia per i provvedimenti di Valutazione d’impatto ambientale e Autorizzazione ambientale integrata è uguale a quello presentato in Comune” e che “il Piano regolatore comunale non può disciplinare il quantitativo di animali da allevare”.
Tesi che, evidentemente, non sono riuscite a prevalere sul fronte del “no”. Dopo il parere negativo della Conferenza dei servizi, le aziende coinvolte hanno una decina di giorni di tempo per intervenire nuovamente sul loro progetto e chiedere una nuova Conferenza dei servizi, che in questo caso sarebbe la terza. Per contro, se non si giungerà a questa ulteriore convocazione, sarà definitiva la bocciatura del progetto da 106mila polli, mentre possono essere realizzati lavori per la struttura da 29.800 animali autorizzata dal Comune.