Con un emendamento al decreto Milleproroghe approvato il 17 febbraio, le Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei deputati hanno dato il via libera al “bonus psicologico”, misura in un primo momento esclusa dalla Legge di bilancio 2022.
Complessivamente si è previsto di stanziare ulteriori 20 milioni nel 2022, di cui metà per finanziare il bonus e l’altra metà per potenziare il Servizio sanitario nazionale con il reclutamento di professionisti per combattere il disagio mentale legato alle conseguenze del Covid-19. I cittadini che chiederanno un aiuto per sostenere le spese di psicanalisi e terapie necessarie a causa della pandemia riceveranno un voucher pari al massimo a 600 euro a persona.
Il provvedimento è stato assunto, si legge nel testo approvato, “al fine di potenziare i servizi di salute mentale a beneficio di tutte le fasce d’età della popolazione e migliorarne la sicurezza e la qualità, anche in considerazione della crisi psico-sociale causata dall’epidemia da Sars-Cov-2, e per potenziare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro il 31 maggio 2022, adottano un programma di interventi per l’assistenza sociosanitaria alle persone con disturbi mentali e affette da disturbi correlati allo stress al fine di garantire e di rafforzare l’uniforme erogazione dei livelli di assistenza”.
“Tenuto conto dell’aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica”, le Regioni e le Provincie autonome – prosegue il testo approvato – “fino all’esaurimento delle risorse” erogheranno “un contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti. Il contributo avrà un importo massimo di 600 euro a persona e sarà parametrato alle diverse fasce Isee al fine di sostenere le persone con Isee più basso. Sono escluse dalla platea dei potenziali beneficiari le persone fisiche con Isee superiore a 50.000 euro”.
“C’è un mondo sommerso di sofferenza”
“È un ottimo segnale e un importante passo avanti. Non sarà risolutivo perché i fondi non sono moltissimi, ma finalmente le istituzioni cominciano a comprendere che la popolazione ha bisogno di supporto psicologico, e che questo non è una tipologia di aiuto di serie B”. Ad esprimere soddisfazione per l’approvazione del “bonus psicologo” è Michela Pensavalli, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice dell’Istituto di terapia cognitivo interpersonale (Itci) di Roma e consigliere dell’Ente di previdenza degli psicologi (Enpap). In concreto si tratta di 20 milioni che andranno alle strutture del Ssn, metà per il potenziamento di quelle già esistenti e il reclutamento di professionisti sanitari, e metà per quei cittadini che, in base all’Isee, potranno chiedere un ristoro di fronte alle spese per sedute di psicoterapia, cifra che potrà arrivare fino a 600 euro a persona.
“Non bisogna arrivare a patologie psichiatriche gravi per avere diritto a un sostegno – prosegue l’esperta -; anzi, è importante intervenire ai primi segnali di disagio per tentare di prevenirle”. E la sofferenza psicologica negli ultimi due anni è aumentata in modo significativo e trasversale. Per Pensavalli è importante prendersi cura anzitutto dei giovani: “bambini e ragazzi che manifestano gli effetti della pandemia con segni di disagio crescente e fino ad oggi non abbastanza considerati. Sono loro stessi a chiedere lo psicologo nella scuola”. Secondo l’esperta, “il passaggio successivo dovrà essere l’istituzione negli istituti scolastici di figure autorevoli e di riferimento stabile per i ragazzi”. Così come occorrerà diffondere e stabilizzare la figura dello psicologo di base “che finalmente sta prendendo piede in alcune regioni d’Italia”. “A piccoli passi – osserva – la psicologia procede, e questo è un ottimo segnale”. Tuttavia, non solo luci: “Le risorse sono limitate e non potrà usufruirne che una platea di cittadini minima rispetto a tutti quelli che ne avrebbero bisogno”. Motivo di preoccupazione per Pensavalli è anche la capacità effettiva delle famiglie bisognose di farne domanda: “C’è un mondo sommerso di famiglie realmente in grave difficoltà che faranno fatica ad ottenere questo sussidio statale”. In ogni caso, conclude, “è importante valorizzare il segnale positivo che arriva dalle istituzioni. Poi procederemo con piccole battaglie sui territori regionali”.
Sir