Migliaccio in pensione, nuovo direttore al Monviso solidale

Lascerà a fine febbraio. Gli subentrerà Enrico Giraudo. “Il lavoro di squadra è stata la nostra forza”

Migliaccio Giraudo

A fine febbraio il fossanese Giuseppe Migliaccio lascerà la guida del Consorzio Monviso solidale e andrà in pensione. Al suo posto subentrerà Enrico Giraudo, attualmente responsabile dell’Area Progetti. Il Monviso solidale si occupa dal 1997, anno della sua nascita, di servizi di socio-assistenza rivolti ad anziani, minori e disabili, fino ad allora gestiti dalle Asl, per conto di 56 Comuni del Saluzzese, Saviglianese e Fossanese. Migliaccio ne ha fatto parte sin dall’inizio ed ha rivestito l’incarico di direttore dal 2003 fino al 2010 e dal 2017 fino a oggi.

“Non era facile mettere insieme tre ambiti, e tre realtà territoriali, che avevano storie e presupposti estremamente diversi - ricorda -. Le prime immagini che riaffiorano alla memoria sono proprio legate al doversi mettere intorno a un tavolo per cercare di rendere il più possibile omogeneo il lavoro, non solo dal punto di vista dei contenuti ma anche dal punto di vista del metodo”. Da allora il Monviso solidale ha fatto tanta strada, spesso lungo percorsi accidentati (i tagli alle risorse), riuscendo a cambiare le modalità di erogazione dei servizi.

Siamo passati - spiega Migliaccio - da una visione iniziale mirata soprattutto al soddisfacimento dei bisogni primari a una più vicina al territorio, più comunitaria, volta a migliorare non solo lo standard di vita delle persone fragili ma, più in generale, delle persone che vivono nella nostra Comunità. Per fare questo occorre coinvolgere le risorse che il territorio esprime, come abbiamo fato coinvolgendo Associazioni, Cooperative sociali, privati, volontari. Ed è proprio questo a mio avviso il segreto per riuscire a lavorare in modo davvero efficace”.

Anche nell’ambito della disabilità - tema particolarmente caro a Migliaccio - si sono fatti passi da gigante. “Oggi - prosegue - riusciamo ad offrire un novero di opportunità molto ampie e tante bisognerà ancora costruirne, perché la chiave nell’affrontare il tema della disabilità è quella di personalizzare il più possibile le risposte in relazione alle caratteristiche individuali”. “Forse - aggiunge - la cosa che più mi ha emozionato in tutti questi anni risale al tempo in cui assumemmo la gestione della struttura Arcobaleno di Racconigi; trovammo all’interno dei locali persone che erano ancora contenzionate, e parliamo del 1998. Con un lavoro immenso da parte di tutti gli operatori riuscimmo a eliminare le contenzioni e quello fu un momento che stravolse in positivo le regole della vita all’interno della comunità”.

A pochi giorni dal passaggio di consegne, Migliaccio chiude con un elogio al lavoro di squadra. “È stato (e sono convinto continuerà ad esserlo) l’elemento fondamentale, non solo per poter discutere nelle sedi opportune le scelte da compiere, ma anche per dare ai nostri operatori un senso di identificazione e di partecipazione che è fondamentale nella gestione dei Servizi sociali. Non mi resta che esprimere gratitudine a tutti i miei collaboratori, convinto che Enrico Giraudo abbia sicuramente le carte in regola per continuare in questa direzione. Desidero anche ringraziare i tanti amministratori locali, i sindaci, così come i componenti dei diversi Cda per la fiducia che nel corso degli anni hanno mostrato nei confronti della nostra struttura e dei suoi servizi”.