Piemonte, oltre 385 mila persone non hanno aderito alla campagna vaccinale

La regione si conferma ai primi posti per numero di terze dosi

Vaccinazione Regione Piemonte
(foto sito Regione Piemonte)

Ad oggi in Piemonte ha completato il ciclo vaccinale l’83,6% dei quasi 4,2 milioni che compongono la platea complessiva (cioè di quanti hanno un’età dai 5 anni in su). I non aderenti sono 385.000, tra i quali figurano 113.000 over50 e 115.000 bambini tra 5 e 11 anni, mentre i non vaccinati immunizzati naturalmente perché hanno avuto il Covid negli ultimi 6 mesi e che potrebbero non aderire al momento essendo in possesso del Green pass da guarigione sono 146.000 in tutto, tra i quali 33.000 over50 e 42.000 nella fascia 5-11 anni.
Dai dati della Fondazione Gimbe, aggiornati al 18 febbraio, il Piemonte si conferma ai primi posti per numero di terze dosi (oltre 2,7 milioni) già somministrate alla popolazione che ha maturato i tempi per ricevere il richiamo booster. I dati sono contenuti nel Bollettino (di lunedì 22 febbraio) curato quotidianamente dall’Unità di crisi della Regione.

Da mercoledì adesioni per Novavax
Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare in Piemonte circa 60.000 dosi di vaccino Novavax. Coloro che desiderano riceverlo possono, a partire da mercoledì 23 febbraio, manifestare la preadesione collegandosi a www.ilPiemontetivaccina.it. "Per questo vaccino c’è molta richiesta perché riscontra molta attenzione da coloro che non hanno ancora aderito alla vaccinazione contro il Covid. Il nostro obiettivo - ha detto il presidente Cirio - è andare incontro a tutti purché si vaccinino, senza obbligarli ma mettendoli in condizioni di farlo subito, liberamente, quando lo vorranno".

Quarta dose per gli immunodepressi
Il Piemonte, dal 1° marzo secondo quanto comunicato dalla struttura commissariale del generale Figliuolo, è pronto per la somministrazione della dose booster alle persone immunodepresse che hanno già completato, con due dosi più una addizionale, il ciclo vaccinale primario. “Noi siamo prontissimi a fare ciò che il Governo ci chiede - ha precisato Cirio -. Mi auguro solo che ci sia chiarezza: ne abbiamo bisogno per noi, che siamo operativi e pronti per andare avanti, e per i cittadini, che devono avere certezze e informazioni molto chiare e fondate dalla comunità scientifica nazionale”.