“Sull’Europa si è abbattuta una nuova tragedia, inaccettabile distruggere 70 anni di pace”

Sergio Mattarella in visita a Norcia ha assistito alla cerimonia di accensione della fiaccola “Pro Pace et Europa Una"

Sergio Mattarella A Norcia
(Foto: Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Ieri si è abbattuta sull’Europa una nuova tragedia, con violenza e non su un solo Paese ma sull’intera Europa mettendo in pericolo pace e libertà. Non riguarda un Paese lontano, quanto avvenuto riguarda direttamente ciascuno di noi. Non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quello che i popoli d’Europa sono stati capaci di costruire e realizzare in questi 7 decenni in termini di collaborazione, di pace, di ricerca di obiettivi comuni nel nome dell’umanità”. Da allora “si è compiuto un grande sforzo per realizzare un mondo che fosse ispirato, composto e costituito di reciproco rispetto, cooperazione. Il mondo che ha saputo superare la Guerra fredda. Questo mondo non intende vedere calpestati i principi della convivenza internazionale. I popoli d’Europa non possono essere e non sono disposti a piegarsi alla violenza della forza, oggi utilizzata per sottomettere un Paese indipendente come l’Ucraina ma domani non sappiamo per quali altri obiettivi. L’Europa rischia di precipitare in una spirale di guerra, in un vortice di conflitti. Nessuno potrebbe essere certo di restarne del tutto immune. La pace è in pericolo. Per essa, per l’affermazione dei valori di libertà gli italiani devono essere e lo saranno certamente intransigenti, determinati, uniti”. Lo ha affermato questa mattina (25 febbraio) il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Norcia dove, dopo aver rinnovato il sostegno, la vicinanza e la solidarietà alle persone colpite dal terremoto del 2016, ha assistito alla cerimonia di accensione della fiaccola “Pro Pace et Europa Una’, benedetta mercoledì da Papa Francesco.
L’accensione della fiaccola della pace, secondo il Capo dello Stato, “è un segno di speranza, un messaggio di pace del quale avvertiamo un grandissimo bisogno in questi giorni, in questo periodo e avvertiremo intensamente nel prossimo futuro”.

(fonte SIR)