Fossano la dolce, da 50 anni con Giuffrida

Cinquant’anni di biscotti, paste, creme e dolci. Cinquant’anni al fianco dei fossanesi nelle feste comandate, nelle occasioni importanti o anche solo nelle cene dal goloso finale. La pasticceria Giuffrida ha da poco raggiunto il mezzo secolo di vita ed è la pasticceria con la storia più lunga in città. Una storia iniziata a novembre del 1971, negli stessi locali di via Roma in cui si trova ora, da Piero Giuffrida e dalla moglie Maria Rosano. “Papà aveva già lavorato a Torino, Alba e in altre pasticcerie prima di decidere di mettersi in proprio. Insomma, il mestiere lo aveva già nelle mani. La passione lo accompagnava da molto prima" spiega Antonio, il figlio di Piero e Maria che ora gestisce l’attività.
Chissà se nel 1971 si immaginavano che avrebbero servito così tanti vassoi di dolci ai fossanesi. Nel 1974 Giuffrida aveva già aperto un secondo punto vendita in viale Regina Elena (poi chiuso nel 2013) e nel 1978 un altro in via Marconi. Dieci anni dopo, era l’88, l’inaugurazione della pasticceria a Savigliano che sarebbe rimasta aperta per 13 anni. “Per l’occasione Piero e Maria avevano invitato gli sbandieratori di Fossano ad esibirsi, per questo quando abbiamo festeggiato i nostri 50 anni qui a Fossano li abbiamo voluti di nuovo” dice Doris, la moglie di Antonio, ora ‘volto’ della famiglia Giuffrida quando si entra nel bar-pasticceria.


Quando aveva appena 13 anni Antonio ha fatto il suo ingresso nel laboratorio. Ed è ancora lì: ha lavorato tantissimi anni gomito a gomito con il papà, da lui ha imparato tecniche e gestione del lavoro e insieme hanno continuato a perfezionarsi negli anni con corsi nelle scuole del nord Italia. “Ci sono alcuni prodotti che sono sempre gli stessi e continuano ad essere richiesti - spiega Antonio -. In alcuni casi abbiamo ‘modernizzato’ le tecniche di realizzazione. Ma il sapore, quello, è sempre lo stesso. Penso ad esempio ad alcune tipologie di biscotti o alle bignole. I clienti le chiedono e noi siamo contenti di servirle. Ci sono altri prodotti, invece, che tornano da decine di anni, ma soltanto in alcuni periodi o date speciali”.
Il calendario delle proposte di Giuffrida viaggia insieme a quello delle feste e delle tradizioni. “La prima, o l’ultima dell’anno a seconda di quando viene consumata, è la torta dell’amicizia – spiegano -. Un dolce molto grande che pesa intorno ai 35 kg. La realizziamo solo il 31 dicembre e la serviamo in porzioni. E’ il nostro modo per condividere con i clienti i festeggiamenti per il capodanno”. Febbraio è il mese delle bugie, il giovedì grasso ci sono i ravioli al sugo (in realtà dolci a forma di pasta fresca), per san Valentino arrivano le torte a cuore, per la festa del papà il tronchetto di San Giuseppe, la torta mimosa è per la mamma, i “nidi” per la Pasqua insieme alle uova. E avanti così per tutto l’anno: “I nostri clienti sanno che quei dolci si possono trovare solo in determinati periodi – continuano i Giuffrida -. Poi ci sono i continuativi, le paste secche e i semifreddi. I dolci di frutta e quelli più cremosi. Negli anni abbiamo anche modificato parte delle nostre ricette proponendo torte che sono realizzate senza farina o senza lattosio cercando di venire incontro alle richieste dei molti clienti”.
La storia della famiglia Giuffrida è segnata anche da momenti buoi e difficili, come la morte dei due fratelli di Antonio, Francesco e Gianni e, pochi anni fa, di Maria. “Li portiamo nel cuore e mettiamo passione nel nostro lavoro anche nel loro ricordo – spiega Antonio -. Ogni giorno quando entriamo in laboratorio portiamo amore, dedizione e costanza. Cerchiamo di trasmettere tutto questo ai nostri dolci. Questo lavoro è come trovarsi sempre davanti a una scala lunghissima che va fatta piano piano. Sono i clienti poi a decretare se stai salendo. Noi ci impegniamo per farlo. I risultati che abbiamo ottenuto in questi anni li condividiamo anche con le tante persone che, in 50 anni, hanno fatto parte dell’azienda, tra cui mio zio Giuseppe e la moglie Teresina”.
Dopo cinquant’anni di storia di Giuffrida, oltre 30 da pasticcere in laboratorio Antonio non ha perso il piacere di realizzare alcuni dei dolci più classici, “e neanche di mangiarli – ride -. Forse i miei preferiti rimangono la torronita e il cremoso al cioccolato. In questi anni, poi, è aumentata la richiesta di torte più scenografiche. Cerchiamo il più possibile di accontentare i clienti, ma il gusto rimane al primo posto”.
Il lavoro in negozio, dietro al banco dei dolci o a quello del bar sono da 14 anni sotto la gestione di Doris: “Per me, e lo dico sempre anche a chi lavora insieme a noi, il sorriso e la cordialità sono fondamentali. Cerchiamo anche di ricordare il nome dei clienti e anche che cosa consumano solitamente. È una ‘coccola’ nei loro confronti”.
Archiviati e festeggiati i primi 50 anni di storia alla pasticceria Giuffrida si continuano a realizzare vassoi di bignole, creme, torte e biscotti. Fossano continua a essere più dolce.