“Le pro loco? Devono svolgere un ruolo aggregativo, culturale e sociale”

danilo rivoira

Dopo due anni di letargo forzato, questo per le pro loco potrebbe essere l’anno della ripartenza. L’annuncio della fine dell’emergenza sanitaria ha ridato un po’ di speranza e nei quartieri e nelle frazioni si stanno riscaldando i motori. Questo periodo di riposo sono serviti a fare un po’ il punto, a “studiare” la situazione, a riorganizzare le forze. Perché le pro loco, come tutte le attività, hanno bisogno anche di questo. Ne sa qualcosa Danilo Rivoira, da quindici anni presidente della pro loco di Maddalene (prima ancora presidente della pro loco di Cussanio) e da alcuni anni consigliere regionale Unpli (Unione nazionale delle pro loco) fa il punto sulla sua esperienza in questo campo.

In questi anni si è fatta un'idea chiara sul ruolo delle pro loco "non solo aggregativo, ma anche culturale e sociale" e sulle qualità di chi le coordina.  "Un presidente di pro loco deve innanzitutto saper costruire relazioni, sia con i frazioni<ionisti che, soprattutto all'interno del gruppo dei volontari. La gestione del volontariato è molto istruttiva, è un’esperienza che dovrebbero fare tutti coloro che, sul lavoro, hanno ruoli dirigenziali”. Inoltre si deve avere una buona capacità di pianificazione, organizzazione e coordinamento. L’attività di una pro loco va pensata in base agli obiettivi che si intende raggiungere".

 

L'intervista completa su La Fedeltà di mercoledì 2 marzo