Pietro, fossanese in Grecia per aiutare gli “invisibili”

Siriani, Afghani, Somali, Congolesi. Storie di disperazione, dolore e speranza di un futuro migliore

Arese Pietro Apg Operazione Colomba

Amir ha 14 anni, un anno fa è partito da solo dalla Siria ed è riuscito ad arrivare ad Atene, ma ora non può uscire dai campi perché, sprovvisto di documenti, rischia l’immediato rimpatrio. Fairouz era talmente disperato e desiderava tanto raggiungere i parenti nel nord Europa, che era disposto a vendere i suoi organi. Poi c’è Jeanette, mamma senza una gamba, sola con le tre figlie. 
“Racconto le singole storie, perché fanno capire che stiamo parlando di persone, di uomini, donne e bambini con tanti sogni e una dignità che fatica a sopravvivere. Il termine ‘profugo’ troppo spesso risulta ‘freddo’ e lascia impassibili”.
Le tre storie ce le ha raccontate Pietro Arese, fossanese di 24 anni, con una laurea in Comunicazione interculturale in programma per luglio. Da un paio di settimane si trova ad Atene, dove si è recato con Operazione Colomba, corpo nonviolento di pace nato nel 1992 dal desiderio di alcuni volontari e obiettori di coscienza della Comunità Papa Giovanni XXIII di vivere concretamente la non violenza in zone di guerra, inizialmente in ex Jugoslavia e ora presente in molti Paesi. 

Il servizio completo su la Fedeltà di mercoledì 2 marzo 2022