I “campioni” della Fiera del Vitello Grasso

Ai Fruttero di Trinita il 1 premio per il vitello grasso; ai Delsoglio per il miglior capo in Fiera

È dell’azienda Delsoglio di San Martino il miglior capo presente alla 93ª Fiera del Vitello grasso di Fossano: si tratta di una manza grassa Coalvi a cui la commissione ha aggiudicato il premio supplementare previsto da quest’anno per il “top” della manifestazione. “Un capo davvero eccezionale”, ha commentato Guido Garnero, tecnico Anaborapi che ha coordinato le premiazioni. A ritirare il diploma è salita sul palco Valeria (foto in basso), terza generazione dei Delsoglio che con Daniele e Alessandro prosegue l'attività di papà Roberto e del compianto Giuseppe.
Il primo premio per il Vitello Grasso va all’azienda Fruttero di Trinità che - eccezionalmente - si attesta il primo premio in entrambe le sezioni: la vitella e il vitello grasso. Anche in questo caso papà Bartolomeo Fruttero, assiduo alla Fiera e ai premi, ha lasciato le redini al figlio Andrea che conduce l’azienda con la nuora Denise. Con loro al Foro Boario anche uno dei tre figli, Filippo, di 12 anni (foto sopra).
La gualdrappa per il miglior vitello castrato è andata all’azienda di Mauro Olivero (presente con il papà) mentre Paolo Abrate di Sant’Antonio Baligio, come sempre, ha fatto man bassa di premi nella sezione Incroci nazionali.
Una fiera in tono minore, quella di oggi, mercoledì 6 aprile, per quanto riguarda il numero dei capi presenti: 40, la metà rispetto alla media delle edizioni precedenti. “Non ci aspettavamo una diversa partecipazione - ha detto il vice sindaco Giacomo Pellegrino -; dopo due anni di pandemia e la crisi causata dalla guerra, è un calo normale. È stato così anche a Cuneo”. “Preparare un animale per la Fiera ha dei costi notevoli che oggi diventano proibitivi - dice Mauro Olivero de La Granda - visto il raddoppio dei prezzi delle materie prime”.